Franco Gabrielli, il video rubato: "Calci nel sedere". Durissimo con Salvini, poi le scuse e la rettifica
"A volte la mattina guardandomi allo specchio mi stupisco di come sia potuto arrivare a fare il Capo della polizia con la lingua che mi ritrovo". Il 24 febbraio l'attuale Capo della polizia Franco Gabrielli è stato tra gli ospiti del IV seminario formativo per dirigenti sindacali. Durante il suo discorso sulla questione della chiusura dei presidi della polizia stradale polemizza aspramente con Matteo Salvini e l'ex sottosegretario agli Interni, Nicola Molteni. Leggi anche: Matteo Salvini al Quirinale: il messaggio a Mattarella IlGiornale.it è venuto in possesso della parte in cui Gabrielli non le manda a dire e critica apertamente la Lega. Il prefetto stronca la linea leghista ("In un Paese normale ci avrebbero già preso a calci nel sedere"). Poi cita espressamente Salvini e l'ex sottosegretario Nicola Molteni, con reprimende frontali dai toni piuttosto coloriti. La Lega al governo non ha chiuso gli uffici? “Beh: grazie, Graziella e…”, dice lasciando in sospeso il famoso detto. E sulla richiesta di inviare più personale, aggiunge: "Ah si? Tua sorella. O tuo cugino". Gabrielli, il video rubato: clicca qui per vederlo Non mancano lodi al ministro Lamorgese per aver concesso 1600 uomini in più. Pronta la replica di Nicola Molteni: "Sono stupito: dopo 14 mesi di lavoro al ministero non avremmo mai immaginato una polemica di questo tipo, per i contenuti e per le espressioni utilizzate. Siamo orgogliosi dei risultati ottenuti dalla Lega al governo, e in particolare del piano di assunzioni per migliaia di donne e uomini in divisa, con 3mila nuovi agenti entro aprile 2020 più altri 1.500 ingressi frutto di concorso”. Dunque, parlando delle soppressioni delle specialità, Gabrielli afferma: "Non puoi dire le squadre nautiche non si toccano e poi non cambi la norma. Perché in quel momento ti comporti in un certo modo utilizzando lo sfintere di un altro". Parole pesantissime. Riceviamo e pubblichiamo la seguente precisazione del Coisp, sindacato di Polizia: Caro Direttore, mi consenta di fornirle alcune precisazione in ordine all'articolo redatto da Giuseppe De Lorenzo e pubblicato sul Suo giornale on line e relativo all'intervento del Capo della Polizia nel corso di un incontro con il Sindacato di Polizia COISP. Il video, non realizzato né diffuso dal Sindacato di cui sono Segretario Generale, concerne le dichiarazioni del Capo della Polizia espresse nell'ambito del saluto formulato in occasione della inaugurazione della nuova sede del COISP a Roma. Non si trattava di un convengo aperto al pubblico ma di una riunione ristretta in ambito esclusivamente sindacale. Il linguaggio informale, connotato dalla cornice sindacale, ha toccato tematiche ripetutamente sollevate nelle ultime settimane concernenti la riorganizzazione dei presidi territoriali delle specialità della Polizia di Stato. In particolare, il Capo della Polizia, nel richiamare le ripetute critiche, da più parti sollevate contro l'accorpamento di alcuni uffici sul territorio, ha inteso rimarcare che tali dolorose iniziative sono da ricondursi al mancato aumento dell'organico, auspicato nel corso del precedente governo. Nel medesimo contesto il Capo della Polizia ha inteso sottolineare “l'ottimo rapporto instaurato con il Ministro Salvini e il sottosegretario Molteni”. Dunque, le frasi estrapolate dal contesto del discorso, durato oltre trenta minuti, ne stravolgono completamente il senso. Riceviamo e pubblichiamo la seguente precisazione del prefetto Franco Gabrielli Il clamore suscitato da frasi rubate in un contesto privato così, come ha precisato il segretario generale del Coisp Domenico Pianese, amareggiano per primo me perché mai ho voluto esprimere un giudizio sull'operato del Senatore Salvini e dell'Onorevole Molteni, che non mi compete, riconoscendo, al contrario, di avere avuto con loro una ottima collaborazione. Al pari del Senatore Salvini ritengo chiusa la polemica, strumentalmente creata, e mi scuso se tutto ciò può avere suscitato una comprensibile amarezza.