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Foibe, Vauro ne combina un'altra: "Giorno del Ricordo? Trucido strumento di propaganda"
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Vauro ne ha combinata un'altra: nel Giorno del Ricordo, in cui si commemorano gli italiani massacrati nelle foibe durante la seconda guerra mondiale e nell'immediato secondo dopoguerra, da parte dei partigiani jugoslavi e del Dipartimento per la Sicurezza del Popolo, il vignettista ha infangato la memoria delle vittime e ferito i famigliari. "Il Giorno del Ricordo è un trucido strumento di propaganda sovranista e neofascista", ha tuonato ai microfoni della Adnkronos attaccando, poi, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per aver parlato di "crimini di guerra" e non delle "angherie fasciste". Per approfondire leggi anche: Vauro, la vignetta contro Matteo Salvini "La Giornata del Ricordo non può essere trasformata in quella della dimenticanza. Purtroppo quando la pietà umana diventa un alibi, per il modo in cui è stato istituito il Giorno del Ricordo diventa un volgare e trucido strumento di propaganda sovranista e neofascista", le parole di Vauro. Per il vignettista, in Jugoslavia, ci sono stati prima di tutto i "crimini di guerra fascisti" e i "campi di concentramento". "Perché il progetto fascista era un progetto di sostituzione etnica, quello che si perpetrò fu un genocidio. E noi - ha, quindi, continuato - eravamo il paese aggressore".
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Un santuario alpino sospeso nel tempo e nello spazio
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