Casa in centro, ecco la "giustizia" di Alfonso Bonafede. Scandalo: quanto spende in biancheria, paghiamo noi
Sono nati denunciando la casta, i privilegi e gli sprechi della politica, ma adesso che sono diventati anch'essi casta le accuse si ritorcono contro. Dopo la grana Elisabetta Trenta, Il Giornale ha documentato le spese pazze di un altro esponente di spicco del Movimento 5 stelle. Si tratta del Guardiasigilli Alfonso Bonafede, il quale non si è fatto problemi a investire i soldi dei contribuenti nel suo alloggio di servizio in centro a Roma, a pochi passi dal Ministero della giustizia. Per approfondire leggi anche: Alfonso Bonafede, il retroscena: "Se Conte me lo chiede, mi dimetto. Gliel'ho già detto" Da sei atti firmati dal capo di Gabinetto Fulvio Baldi, visionati da Il Giornale, si evincono le folli note spese del ministro. Per arredare un locale di 40 mq, sono stati spesi ben 11.093,59 euro più Iva. Di cui 4.390,40 euro più Iva per un letto matrimoniale, un comò, due comodini, due lampade, un divano e un tavolo con quattro sedie; due frigobar al costo di 923,29 euro; 2.370 euro per delle tende oscuranti, 2.315 euro più Iva per addirittura 4 televisori; e infine la modifica cifra di 811,40 euro per la biancheria da bagno, da letto e da tavola. Oltretutto Bonafede viola il regolamento del M5s sui rimborsi percepiti da parlamentare. Il Guardiasigilli trattiene 3.000 euro al mese per "le spese generali e di diaria", mille in più rispetto ai suoi colleghi grillini che abitano a Roma e provincia. Scandali di questo tipo mettono in imbarazzo il Movimento 5 stelle, che ormai fatica a guardarsi allo specchio.