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Sondaggio Piepoli: Pd e Sel al 35%, Forza Italia al 18, M5s secondo partito col 21

Se si votasse oggi, vincerebbero i democratici. Con la scissione persi lo 0,5 per cento dei voti del Pdl. Scelta Civica in caduta libera

Roberto Procaccini
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Centro sinistra prima coalizione in crescita con il 35 per cento delle preferenze. Centro destra al 33,5 per cento, con la divisione del Pdl che costa un leggero arretramento dello 0,5 per cento. A fronte della scomparsa di Scelta Civica (precipatata al 2,5 per cento), Il Movimento 5 stelle si avvantaggia dello spacchettamento dei voti tra Forza Italia e Nuovo Centrodestra e si patenta secondo partito italiano con il 21 per cento delle preferenze. E' la fotografia dell'orientamento al voto degli italiani effettuato dall'Istituto Piepoli per Affari Italiani. Smottamenti - "Il Pd trae beneficio dal fenomeno Renzi e dalla tenuta del governo di fronte al caso Cancellieri". Sono queste secondo Nicola Piepoli, presidente dell'omonimo istituto di sondaggi, le ragioni del boom democratico: gli Epifani's boys guadagnano 2 punti rispetto alle ultime rilevazioni (passando dal 28,5 al 30,5 per cento delle preferenze), mentre Sel (4 per cento) paga con un passo indietro dell 0,5 percentuale lo scandalo della telefonata tra Nichi Vendola e il pr del gruppo Ilva, Girolamo Archinà. Dov'è il centro? - Scelta Civica paga l'addio di Mario Monti con un -1,5 per cento e col suo 2,5 si avvia verso i margini della vita politica italiana. A questo dato si somma il 2,5 dell'ex alleato del professor Monti, l'Udc di Casini. Il comparto di centro (perché di coalizione non si può più parlare) si attesta intorno al 5 per cento. Chi viene, chi va - La neonata Forza Italia di Silvio Berlusconi è il terzo partito italiano con il 18 per cento delle preferenze. FI è a tre lunghezze di distanza dal M5s di Beppe Grillo, che fa un piccolo passo avanti (+0,5 per cento) e arriva ai 21 punti percentuali. Il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano è al 6 per cento, mentre la Lega arretra dal 4,5 al 4 per cento. Stazionari i Fratelli d'Italia al 2,5 per cento, mentre i partiti minori d0area conservatrice cumulano un complessivo 3 per cento.

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