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M5s, Vito Crimi già all'angolo: gli Stati Generali possono saltare, verso la scissione

Gabriele Galluccio
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Il Movimento 5 Stelle potrebbe rinviare gli Stati Generali, previsti a fine marzo. È l'indiscrezione lanciata da Annalisa Cuzzocrea su Repubblica, motivata dal fatto che "nulla è ancora stato organizzato", ma soprattutto dalla spaccatura interna "talmente profonda da portare a una scissione". Nella giornata del 28 gennaio è prevista la riunione in cui i membri grillini di governo sceglieranno il nuovo capo-delegazione: secondo la Cuzzocrea, l'idea è di "sostenere uniti il ministro Bonafede, custode dell'ortodossia post ideologica e quindi preferito al ministro Patuanelli, che a Repubblica aveva detto di credere che agli Stati generali il M5s dovrebbe scegliere di agire nel campo riformista". Per approfondire leggi anche: "Ora sanno che abbiamo paura" E poi c'è la "terza via", rappresentata da quel Vito Crimi che ad agosto era stato l'unico insieme ad Alessandro Di Battista a votare come prima opzione un ritorno con la Lega. Per la Cuzzocrea la battaglia interna è già iniziata e se al congresso una delle due linee dovesse prevalere, non è escluso che i perdenti possano scegliere di abbandonare i 5 Stelle. In tutto ciò il Movimento deve preoccuparsi anche della fuga generale, al quale ha provato a porre un freno bloccando le cacciate per i soldi non restituiti. E così ci sono ancora grillini che non hanno rendicontato neanche un euro nel 2019, ma le sirene della Lega e del gruppo Eco di Lorenzo Fioramonti preoccupano i vertici pentastellati. "Con le percentuali cui è ridotto il Movimento - fa notare la Cuzzocrea - e il taglio degli eletti che alle prossime politiche sarà realtà, la maggior parte dei parlamentari sa che non ci saranno altre occasioni. Diventa quindi più forte la tentazione di liberarsi dal giogo delle regole sugli stipendi e del sostegno all'associazione Rousseau di Davide Casaleggio". Con tutte le conseguenze che questo può avere per il governo.

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