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Emilia Romagna, Pier Ferdinando Casini: "Matteo Salvini ha perso perché ha mobilitato il voto contro di lui"

Marco Rossi
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Per Pier Ferdinando Casini, la spallata leghista non c' è stata. "È confermato, questo è un successo che si deve soprattutto a Stefano Bonaccini. La citofonata di Matteo Salvini, conoscendo il buon senso degli emiliani, è stata un autogol. L'idea che il buongoverno, l'amministratore serio, non conti niente perché prevale la politica spettacolo, è stata smentita. È stata un voto su come è stata amministrata la regione. L'idea di evocare la liberazione dell' Emilia-Romagna (come ha detto Salvini, ndr.) poteva andare bene in un' epoca post-ideologica: Guazzaloca ha fatto questo discorso 20 anni fa. Oggi non c'era più da liberare un bel niente, oggi facendo campagna elettorale ho visto le eccellenze dell' imprenditoria europea. Il pragmatismo di un buongoverno ha prevalso rispetto a una connotazione ideologica che si voleva dare, in un momento in cui il tema ideologico è superato". Lo dice l'ex presidente della Camera in una intervista alla Stampa in edicola lunedì 28 gennaio. Leggi anche: Pier Ferdinando Casini mette alla berlina il PD  "Ma attenzione, Salvini non è sconfitto. Qui il problema è semplice: lui ha polarizzato, convinto che giocasse a suo favore. In realtà ha mobilitato una marea di elettori che probabilmente non sarebbero nemmeno andati a votare. Berlusconi mobilitava voti a favore, ma anche contrari. Salvini ha talmente personalizzato che probabilmente ha mobilitato tutti quelli che non andavano più a votare. Gente sfiduciata e delusa dal Pd che è andata a votare per sconfiggere Salvini. Le sardine sono emblematiche da questo punto di vista. Il dato da tenere presente è che tutti i moderati che si sono avvicinati e che hanno sostenuto Bonaccini sono stati la migliore risposta. E i partiti moderati alleati di Salvini che sono andati malissimo sono la dimostrazione del fatto che c' è da recuperare un sentimento liberale che non è più disponibile a votare la destra. La stampa continua a parlare di centrodestra, ma non c' è più il centrodestra: c' è la destra. E questo vuole dire che se il centrosinistra presenta persone ragionevoli come Bonaccini, i moderati sono pronti a votarla...".

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