Gregoretti, il sondaggio della Ghisleri: "Per il 60% Salvini fece bene a bloccare la nave coi migranti"
Pd e M5s vogliono mandare Matteo Salvini a processo. Ma non subito. Con calma, dopo le elezioni. Perché i giallorossi sanno quanto sia pericoloso il leader della Lega in versione "vittima" della giustizia. Se poi sono i suoi avversari politici a mandarlo alla sbarra, il danno è doppio. Meglio non andare a cercarsi problemi, allora. Soprattutto dopo la lettura degli ultimi sondaggi. Quelli di Alessandra Ghisleri dicono che il «60 per cento degli italiani» sta con il Capitano: fece bene a fermare lo sbarco della Gregoretti. Sempre Euromedia Research fa sapere che la situazione in Emilia Romagna è aperta a qualsiasi risultato: «I due candidati» di Lega e Pd «sono molto vicini», rivela Ghisleri a La7. Allora non a caso, ieri, durante la seduta della Giunta per le Immunità, la maggioranza ha rotto gli indugi chiedendo il rinvio del voto previsto per il 20 gennaio. In realtà, M5s, Pd e Leu non hanno mai pronunciato la parola "rinvio". Hanno spiegato che siccome l' Aula e le Commissioni del Senato si fermeranno qualche giorno per la campagna, è giusto che anche la Giunta osservi lo stop elettorale e rimandi il caso Salvini a dopo le urne. Leggi anche: Gregoretti, "articolo 95". Salvini trascina a processo anche Conte? «Hanno paura di perdere la faccia, sono senza onore e senza dignità», ha commentato l' ex ministro dell' Interno. Dello stesso tenore le dichiarazioni di Giorgia Meloni: «M5S e Pd senza pudore. Chiedono il rinvio del voto a dopo le elezioni di Emilia Romagna e Calabria perché sanno benissimo che la stragrande maggioranza degli italiani chiede di difendere i confini di questa nazione e ritiene che Salvini abbia fatto il suo lavoro impedendo a questi clandestini di sbarcare. Lo vogliono processare lo stesso e non se ne vogliono assumere la responsabilità: vigliacchi!». Il calendario - Anche il Pd accenna una specie di difesa. Ricorda che il Senato ha deciso all' unanimità il calendario dei lavori: «E si è stabilito che nella settimana precedente alle elezioni in Emilia-Romagna e Calabria, com' è costume del Parlamento, non ci sarebbero state né Commissioni né Aula». Intanto ieri il presidente della Giunta per le Immunità Maurizio Gasparri ha tenuto la sua relazione sul caso Gregoretti: «C' è il coinvolgimento politico del premier Giuseppe Conte», ha spiegato, e quest' ultimo è comprovato innanzitutto «dall' assenza di qualsivoglia presa di posizione contraria sulla conduzione del caso da parte del ministro Salvini e sulle scelte da lui operate». Come la Diciotti - Secondo il senatore di Forza Italia sono evidenti le analogie con la Diciotti e quindi è giusto trattare il nuovo caso come quello precedente. La proposta del relatore, dunque, è quella di dire no al processo per l' ex esponente di governo. Sulla carta questa tesi è minoritaria, però, perché i giallorossi hanno i numeri (13) per bocciare la relazione del presidente e proporre all' Aula del Senato il processo per il leader leghista. Contrari al procedimento, al momento, sono i soli esponenti del centrodestra (10), mentre Italia Viva, che prima aveva tentennato, ora sostiene che voterà con la maggioranza. «Parti del Movimento 5 Stelle e parti del governo provano con il caso Gregoretti a colpire Salvini. Le carte parlano chiaro: tutti nel governo sapevano e tutti erano direttamente coinvolti. Ci vuole responsabilità istituzionale, per questo è necessario un dibattito corretto e senza rinvii. La maggioranza è interessata a fare chiarezza o pensa solo alle elezioni regionali?». Così la senatrice Erika Stefani a nome di tutti i componenti della Lega presenti nella giunta per le immunità. «Sul caso Gregoretti i partiti che sostengono il Conte bis hanno paura di una possibile ricaduta elettorale negativa - in Calabria e soprattutto in Emilia Romagna - del loro giudizio e chiedono il rinvio del voto in Commissione», dichiara Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. «M5S, Pd, Italia Viva e Leu temono il Paese reale e scappano dal Parlamento». «È Salvini che semmai deve aver paura... è lui l' inquisito...». taglia corto Elvira Evangelista, senatrice M5s. Sul rinvio comunque, assicura Gasparri, ancora nulla è deciso: «Mi sono riservato di fare un approfondimento con la presidenza del Senato». di Salvatore Dama