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Teresa Bellanova, decreto contro Nutriscore. Clamoroso nel governo: vince la linea di Salvini e Meloni

Marco Rossi
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Penalizza il Made in Italy e confonde il consumatore. Ecco perché il governo italiano, in particolare il ministero delle Politiche agricole di Teresa Bellanova, rinvia al mittente il Nutriscore. E porta avanti un' etichetta "all' italiana" da porre sui prodotti, con più informazioni nutrizionali, a partire dalla dose giornaliera consigliata. Obiettivo: farla adottare in tutta Europa. Lo rivela in una intervista sulla Stampa in edicola lunedì sei gennaio. La ministra si dice contraria al Nutriscore perché: "non fornisce un' informazione compiuta al consumatore, che invece va messo nella condizione di sapere esattamente che cosa ogni alimento contiene. Il Nutriscore è una semplificazione fondata su parametri base come sale, zucchero, grassi. Se la adottassimo, rischieremmo di avere l' olio d' oliva, il parmigiano e altri prodotti tipici della dieta mediterranea con semaforo arancione o rosso, indicazione fuorviante per chi acquista. Un conto è mangiare 50 grammi di parmigiano, un altro 2 chili: sono gli eccessi a nuocere. E anche il ministero dello Sviluppo economico ha lavorato a un decreto in questo senso". Per approfondire leggi anche: Teresa Bellanova contro Di Maio A chi dice che dietro il rifiuto italiano del Nutriscore ci siano lobby agroalimentari, la Bellanova risponde: "Se lobby significa persone che fanno sacrifici per realizzare prodotti "top" a livello mondiale, allora parliamo di produttori che aderiscono a consorzi che ci mettono in condizione di avere eccellenze che non solo incrementano la ricchezza nazionale, ma fanno anche bene alla salute. Questa è una battaglia per la trasparenza, non per tutelare interessi pur legittimi dei produttori che in tale caso coincidono con quelli dei consumatori".

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