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Rula Jebreal esclusa da Sanremo, Faraone: "Diktat di Salvini sulla Rai". Il leghista: "Invitino chi vogliono"

Giulio Bucchi
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Tutti con Rula Jebreal, tutti contro la Rai sovranista (anche se al governo ci sono Pd e M5s, da settembre) per l'esclusione dal Festival di Sanremo imposta alla giornalista israeliana di origine palestinese e con cittadinanza italiana. Amadeus l'aveva invitata all'Ariston per parlare di violenza contro le donne, avrebbe portato super-ospiti come Michelle Obama o Ophra Winfrey. Sembrava tutto ben avviato, poi lo stop brusco, pare, per timori dei piani alti di viale Mazzini per polemiche politiche peraltro già scattate. Leggi anche: "La doppia idiozia di Rula Jebreal". "Censura" al Festival? Minzolini perde la pazienza Troppo pesanti i vecchi giudizi della giornalista su parte degli italiani (quelli che votano Lega e Fratelli d'Italia) definiti "razzisti". Da Italia Viva al Pd e Forza Italia, passando ovviamente per Laura Boldrini, ora chiedono alla Rai di ripensarci e vogliono portare il caso in Commissione di Vigilanza, con il ministro M5s Stefano Patuanelli che tuona: "Siamo al paradosso, non si vuole trasformare in tribuna politica il Festival di Sanremo, ma si opera una scelta di 'esclusione politica preventiva'. Detta anche censura". E Davide Faraone, renziano, chiama in causa il convitato di pietra: "La Rai, la tv pubblica, si piega al diktat di Salvini. Credo sia semplicemente vergognoso". Matteo Salvini risponde riportando tutti coi piedi per terra: "Ma con tutti i problemi che ho mi occupo di Sanremo e delle conduttrici di Sanremo? Invitino chi vogliono, è l'ultima delle mie preoccupazioni onestamente". ì

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