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Lucia Azzolina è ministra da pochi giorni e già vogliono che lasci: la petizione per le sue dimissioni

Cristina Agostini
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Anziché fare l' appello, come quando insegnava, si ritrova a fare i conti con un appello che chiede le sue dimissioni. Il neo-ministro dell' Istruzione Lucia Azzolina, deputata dei 5 Stelle, è titolare del dicastero da appena tre giorni ma è già nell' occhio del ciclone. Alcuni giorni fa un articolo su Repubblica del linguista Massimo Arcangeli ha svelato la mediocre performance della Azzolina al concorso per diventare dirigente scolastico, da lei svolto e superato lo scorso giugno: completamente a digiuno del concetto di interculturalismo, l' allora candidata aveva ottenuto 0 su 6 in informatica e una grave insufficienza in inglese. In più Arcangeli, che di quella commissione era presidente, ironizzava sul fatto che, pochi giorni prima dell' esame, la Azzolina in un' intervista avesse manifestato l' auspicio che «l' orale fosse anonimo, perché la verità è che dovrò studiare il doppio degli altri»: quelle parole testimoniavano la convinzione che la commissione potesse essere composta da "giudici" prevenuti, che avrebbero potuto penalizzarla per la sua ideologia politica. Cosa che non era stata perché la Azzolina, ricordava l' autore del pezzo, era stata trattata «come una qualunque altra candidata». Leggi anche: "Non parlo di Dio e Madonna". Di Maio oltre il ridicolo, attacca Salvini e scorda un particolare Quell' articolo ha poi suscitato «uno tsunami», come lo definisce Arcangeli. Il comitato «Trasparenza è partecipazione», nato per iniziativa di alcuni partecipanti al concorso, ha preso posizione, ricordando in primo luogo come fosse inopportuno che la Azzolina figurasse tra i concorrenti, essendo ai tempi membro della commissione Istruzione alla Camera; e come sia stata a maggior ragione «una scelta scellerata e contraria ai più basilari principi di imparzialità» la sua nomina a ministro: quel concorso è stato infatti annullato per gravi irregolarità dal Tar del Lazio e sarà oggetto della pronuncia del Consiglio di Stato il prossimo marzo. Nel caso di una sentenza di annullamento, si chiedono i membri del comitato, «con quale imparzialità la Azzolina potrebbe gestire il contenzioso nel duplice ruolo di ministro e vincitrice di un concorso annullato?». Da qui la richiesta che la Azzolina rinunci alla nomina a ministro. A ciò si aggiunge una petizione sul sito change.org che chiede la revoca dell' incarico alla Azzolina: l' iniziativa ha già raccolto oltre 2.300 firme ed è stata inoltrata al presidente Mattarella. Arcangeli spiega così le motivazioni della petizione: la nomina della Azzolina non solo «è un inaudito schiaffo alla meritocrazia» ma anche «un' offesa alla trasparenza» per via del doppio conflitto di interessi, prima nel ruolo di candidata preside-membro di commissione parlamentare, ora in quello di ministro-vincitrice di concorso sub iudice. di Gianluca Veneziani

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