Che vinca o che perda, dopo il voto in Emilia Romagna il Partito democratico scomparirà
Ii Governatore emiliano Stefano Bonaccini si sta proponendo con uno stile smart, uno dei tanti escamotage dispiegati nel tentativo di vincere la "madre di tutte le battaglie": le elezioni regionali emiliane, in programma il 26 gennaio. Tutti guardano alla via Emilia, perché sanno che da quel risultato può dipendere il destino della legislatura e non a caso domenica 29 dicembre il presidente uscente si produrrà nell' ennesimo evento: Bonaccini presenta le liste che lo sostengono non nella sede della Regione, ma nell' autodromo di Imola e ha voluto al suo fianco il sindaco più trendy di tutti, Giuseppe Sala. Lo scrive la Stampa in edicola sabato 28 dicembre. Per approfondire leggi anche: Bonaccini ingaggia anche Sala Un ticket nordista destinato a guidare un domani il centrosinistra italiano? Per ora si tratta di fantasie, eppure i due personaggi - se la "fortuna" continuerà ad assisterli - potrebbero essere destinati a un futuro significativo. Naturalmente l' unica cosa che interessa a Bonaccini è vincere le elezioni e sul breve il successo in Emilia sarebbe destinato ad allungare la vita del segretario del Pd, il suo amico Nicola Zingaretti. Tra l' altro Bonaccini e Zingaretti sono cresciuti assieme: erano nella segreteria della Sinistra giovanile. Ma è altrettanto vero che vincere quella che si profila come la "battaglia di Stalingrado" della sinistra italiana, sarebbe una medaglia destinata a pesare se alla vittoria emiliana seguissero sconfitte nazionali. A fianco di Bonaccini a Imola ci sarà Sala che grazie a una lunga striscia di eventi sapientemente "costruiti", sta dimostrando un' evidente ambizione. E d' altra parte da quando il Pd ha cancellato l' automatismo che trasformava il segretario del partito nel candidato-premier della coalizione, chi conosce Sala, giura che al sindaco quella chance piacerebbe molto.