Gianluigi Paragone smaschera Luigi Di Maio: "Fioramonti non ha pagato i 70mila euro e lui dov'era?"
Dopo l'addio di Lorenzo Fioramonti è Gianluigi Paragone a mettere benzina sul fuoco del Movimento 5 Stelle. Il senatore grillino, infatti, dopo essere venuto a conoscenza della rabbia di Luigi Di Maio nei confronti dell'ex ministro, si è posto una domanda: "Il capo politico dov'era? Non lo sapeva o ha fatto finta di non vedere?". Paragone fa riferimento all'accusa Cinque Stelle nei confronti di Fioramonti, reo di non aver pagato 70mila euro di rendicontazioni per stare all'interno del Movimento. Non solo, in un video su Facebook il dissidente pentastellato fa in nomi di chi, fra i colleghi, quest'anno non ha effettuato le restituzioni o ne ha fatte poche a differenza, ovviamente, sua. Leggi anche: Gianluigi Paragone, funerale politico a Di Maio: "Un debole, mi fa tenerezza" "È un po' incompatibile - inizia così la black list -. Non puoi essere nel collegio dei probiviri ed essere anche ministro. Dadone è ferma a 5 mensilità. Te ne mancano un bel po' figlia mia...". Paragone non risparmia nessuno, nemmeno Carla Ruocco: "È presidente della commissione Finanze e vuole andare a fare la presidente della commissione di inchiesta sulle banche... È ferma soltanto a tre mensilità. Allora, non puoi sorvegliare sui conti degli altri e non essere in regola con qualcosa di identitario rispetto al Movimento. E lo stesso vale per il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, ferma a due mesi...". Insomma, Fioramonti è in buona compagnia.