Giulia Bongiorno contro Bonafede sulla prescrizione: "Un calvario ingiusto per gli italiani"
A smontare le follie grilline sostenute da Alfonso Bonafede ci pensa una che di giustizia e dintorni ne sa come pochi altri: Giulia Bongiorno. Nel mirino della senatrice della Lega, lo stop alla prescrizione, definito una "bomba atomica" già tempo fa. "Solo coloro che non calpestano quotidianamente la polvere dei tribunali possono pensare che questo blocco della prescrizione non sia una bomba atomica - premette -. Chiunque conosce la procedura penale sa perfettamente che, siccome esiste un carico processuale particolarmente pesante, le udienze sono fissate in ragione di quando si prescrive il reato. Ebbene, nel momento in cui questa ghigliottina non ci sarà più, inevitabilmente si paralizzerà per sempre la giustizia italiana", rimarca. Leggi anche: Bongiorno sindaco di Roma? Voci sul patto Meloni-Salvini Dunque le ricordano che qualcuno la accusa di esagerare. Netta la replica della Bongiorno: "Esagerare? Ieri è venuta nel mio studio una persona che tra primo e secondo grado di giudizio ha atteso dieci anni. Ripeto: dieci anni. E chiedo al ministro della Giustizia, Bonafede: è giusto fare attendere dieci anni una persona, costringerla a questo calvario, sia essa colpevole o innocente?". Chiarissimo il messaggio dell'ex ministro, che nelle battute finali dell'intervista attacca ancora: "Per i 5 Stelle il garantismo non è un valore". E ancora: "Il garantismo è scritto in Costituzione, dove c'è la presunzione di innocenza fino al terzo grado di giudizio. Quindi uno non può decidere se essere o meno garantista", conclude la Bongiorno, portando a scuola di diritto i grillini.