Mes, Claudio Borghi e il suicidio dell'Italia: "Perché sarà un disastro per chi possiede titoli di Stato"
Claudio Borghi spiega in diretta a Coffee Break su La7 come funziona il Mes e perché se approvato "possedere titoli di Stato diventerebbe pericoloso". "Il testo è sbagliato nella sua versione originale, abbiamo dato quasi 60 miliardi che sono finiti alle banche francesi e tedesche che verranno restituiti nel 2070. Inoltre, vi era già la previsione delle perdite possibili per chi ha in mano dei titoli di Stato", premette il leghista. Ma ben più importante, "per il futuro", aggiunge Borghi, "vengono aggiunte due clausole di azione collettiva a voto singolo. Che significa che i prossimi titoli di Stato devono essere stampati con una postilla, che rende più facile farli fallire. Se noi mettiamo insieme questi due elementi: il fatto che sia prevista la possibilità che chi ha titoli di Stato abbia delle perdite e delle clausole che facilitano questa ristrutturazione, è chiaro che i avere titoli di Stato diventa pericoloso". Leggi anche: "Conte ce l'ha Mes in quel posto". Bechis, la verità: tradimento, banche tedesche e francesi ringraziano E ancora, è il ragionamento del leghista: "Dato che i titoli di Stato sono in mano ad italiani o istituzioni italiane, nel momento che qualcuno facesse scattare questo meccanismo, per l'Italia sarebbe un disastro. Significa, inoltre, che, visto che i titoli di Stato sono rischiosi, i mercati potenzialmente potrebbero non acquistarci titoli di Stato. E allora chiederemmo aiuto al fondo salva Stati. E' molto pericoloso". Infine l'affondo su Giuseppe Conte: "Ci è stato detto che il Trattato è inemendabile, è chiuso, il Parlamento può solo approvarlo o non ratificarlo. Ma ci è stato anche detto che se non lo ratificassimo, sarebbe il disastro". Il ministro Tria, sottolinea Borghi, "non è mai venuto in Parlamento a riferire sulla vicenda, proprio per questa reticenza, Matteo Salvini e Luigi Di Maio in Cdm gli dissero 'questa cosa non deve passare' e si fece una risoluzione da dare a Conte dove era chiarissimo 'non si prende nessuna decisione definitiva fino a quando non è informato il Parlamento'. Se Conte, in spregio a tutto quello che ci aveva detto, ha firmato un testo inemendabile ha tradito il Parlamento".