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Matteo Salvini scagionato dai giudici: "Le Ong sbarchino con i migranti nel loro Paese"

Cristina Agostini
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Matteo Salvini aveva ragione su migranti e Ong. "Lo Stato di primo contatto" per un "porto sicuro" alle navi che soccorrono i profughi in mare, "non può che identificarsi in quello della nave che ha provveduto al salvataggio". Ergo, se una imbarcazione Ong batte bandiera tedesca dovrà rivolgersi alla Germania e non all'Italia per ottenere un approdo. E' quanto ha stabilito il Tribunale dei ministri di Roma che il 21 novembre ha archiviato le accuse di omissione di atti d'ufficio e abuso d'ufficio nei confronti dell'ex ministro dell'Interno e del capo di Gabinetto Matteo Piantedosi, per aver negato lo sbarco ai 65 migranti della nave tedesca Alan Kurdi della Ong Sea Eye. "L'assenza di norme di portata precettiva chiara applicabili alla vicenda - hanno scritto i giudici Maurizio Silvestri, Marcella Trovato e Chiara Gallo, secondo quanto riporta il Corriere della Sera - non consente di individuare, con riferimento all'ipotizzato, indebito rifiuto di indicazione del Pos (Place of safety), precisi obblighi di legge violati dagli indagati, e di conseguenza di ricondurre i loro comportamenti a fattispecie di rilevanza penale".   Leggi anche: "Volete i rifiuti?". Scenata dei contestatori in piazza, Salvini li liquida così: monnezza, leghista ferocissimo

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