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M5S, flop alle urne e Movimento spaccato: Grillo è già finito?

Beppe Grillo

Per il M5S altra batosta in Basilicata (prima furono il Trentino e Roma). Il Movimento inoltre si ribella e si sta per spaccare: che futuro prevedete?

Andrea Tempestini
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Affonda la nave dell'ammiraglio Beppe Grillo? I fedelissimi del guitto ligure - e, ci scommettiamo, lui stesso dal blog nel giro di qualche ora - risponderanno affermando che "le Regionali sono un'altra cosa, come le amministrative", e che "noi miriamo a prenderci il Parlamento", e ancora che "noi non siamo ancora radicati sul territorio, e quindi...". Si parla di numeri, di elezioni. Ma non solo: anche di spaccature. Partiamo però dalla fredda evidenza delle cifre, quelle racimolate dal Movimento 5 Stelle nelle Regionali in Basilicata dove ha vinto il democratico Pittella: il M5S si ferma al 13% rispoetto al 24,3% incassato alla Camera alle recenti politiche (impossibile il confronto con le Regionali del 2010, poiché il M5S non correva). Un calo vicino al 50%, un vero e proprio tracollo in termini di consensi. E a "condannare" Grillo anche il dato sull'astensione, vicinissima al 53% (ergo: ha votato circa il 47% degli aventi diritto rispetto al 62,8% del 2010). Un dato che riguarda tutti, ma soprattutto il guitto Beppe, che si propone di riavvicinare il popolo a quella politica "marcia" che garantisce di combattere contro tutto e tutti. Spaccature - Questa l'evidenza dei numeri più freschi, ma non si possono dimenticare nemmeno gli altri flop, più e meno recenti. Prima della Basilicata, furono Bolzano e Trento, dove i pentastellati, rispettivamente, si fermarono al 2,5% e al 5,5 per cento. E ancor prima la Valle d'Aosta. E ancora prima di prima - questo il tonfo più doloroso - le amministrative di Roma, la capitale, dove il candidato a Cinque Stelle raccolse poco più del 12 per cento. Ma non ci sono solo i numeri ad agitare le acque dove naviga l'ammiraglio Beppe. All'orizzonte - un orizzonte che pare sempre più prossimo - ecco stagliarsi la tanto chiacchierata, ma fino ad ora mai realizzata, spaccatura. Ora, però, le voci sono molto più insistenti: la scissione avverà dopo il terzo V-Day, quando si formerà un nuovo gruppo di dissidenti (ex) grillini. Nel mirino c'è la gestione dittatoriale del movimento imposta dalla premiata ditta Grillo-Casaleggio. I ribelli spiegano: "Vogliamo evitare che il movimento si trasformi nell'ennesima esperienza autoriaria". Insomma, i numeri languono. Le crepe si allargano. E noi vi chiediamo nel nostro sondaggio: ma secondo voi il successo di Grillo e del M5S è già terminato?

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