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Alfano a Vespa: "Alleati di Berlusconi. Ma Forza Italia partito della rabbia. Noi col Governo anche in caso di decadenza"

Il vicepremier, ospite di Porta a Porta, fa il punto a tre giorni dalla scissione del Pdl. "Hanno vinto quelli volevano una formazione estremista"

Roberto Procaccini
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Dichiara "affetto immutato" per Silvio Berlusconi, conferma che il Nuovo Centro Destra è alleato naturale di Forza Italia, annuncia battaglia "contro la decadenza del Cavaliere". Ma allo stesso tempo si dice fuori da Forza Italia perché "partito estremista e della rabbia", è contrario all'idea "di una crisi al buio, anche in caso di decadenza" e si dice certo che il ministro Annamaria Cancellieri rimarrà al suo posto. Parola di Angelino Alfano, l'ex delfino che si è affrancato da Berlusconi, ma gli giura ancora amore e fedeltà, vicepremier che non vuole mettere a repentaglio la tenuta dell'esecutivo per "le scorribande elettorali di qualcuno". Un Alfano di lotta (contro i rivali falchi) e di governo (il suo) che fa il punto della situazione ospite della "terza Camera del Parmalento", il salotto di Porta a Porta di Bruno Vespa. Randellate - Il pensiero è rivolto alla nuova Forza Italia di Berlusconi. Il partito è in mano a "una comitiva ormai determinante nelle scelte - sono le parole di Alfano -, che porta la linea politica verso continui radicalismi ed estremismi in cui non si riconoscono tanti di noi". Per il vicepremier, Fi è una formazione basata sul "rammarico, estremista, nostalgica; noi invece - spiega a Vespa - guardiamo al futuro". Non è stato contento della scissione Alfano, anzi, si dice "addolorato". "Sono dispiaciuto e amareggiato - afferma - e chi mi è accanto nel privato lo sa benissimo. Ma io non mi sono rassegnato all'idea che alcuni accanto a Berlusconi volessero far nascere un partito estremista. Noi abbiamo voluto dare all'Italia un partito della speranza". Il nuovo gruppo - "Siamo con Silvio Berlusconi con affetto e amicizia e combatteremo insieme la battaglia per avere meno tasse e una giustizia migliore - dichiara il vicepremier -. Siamo con il Cavaliere nella stessa alleanza ma non nello stesso partito". La collocazione del Nuovo Centro Destra, sostiene il vicepremier, è nella grande casa dei moderati di cui Berlusconi rimane il leader. E la vicinanza si manifesta anche e soprattutto sul voto di decadenza: "Faremo una grande battaglia parlamentare - annuncia Alfano - contro la decadenza". Ma non fino al punto da mettere in dubbio la tenuta del governo. Il Nuovo Centro Destra, spiega Alfano, punta a rappresentare un elemento di rinnovamento, anche nei metodi di partito. A cominciare dal congresso: "Prima dobbiamo essere battezzati - spiega a Vespa - perché intendiamo fare tutto democraticamente dal basso". Il Governo - Se è vero che è proprio sul rapporto da tenere col governo del premier Enrico Letta che si è spaccato il Pdl, alfano ribadisce che a tre giorni dalla scissione del gruppo non ha cambiato idea: "Ero e resto convinto che una crisi di governo al buio sia sbagliata". Anche in caso di decadenza del Cav: "Una parte del Pdl ha alimentato la convinzione che il governo debba cadere insieme alla decadenza di Berlusconi - racconta -. Consideriamo profondamente ingiusta la decadenza, ma riteniamo sbagliato far cadere il governo facendo un torto agli italiani". Interrogato da Vespa sulla posizione del Guardasigilli Cancellieri (di cui molti oggi chiedono le dimissioni per lo scandalo Ligresti), il vicepremier non cede e blinda il ministro. "Oggi da Torino emerge che non c'è nessun indagato - afferma -. Spero che il Pd non si faccia condizionare dalle proprie dinamiche congressuali. Penso che Annamaria Cancellieri sarà confermata". Alfano non teme grane neanche da Matteo Renzi: "Escludo che il sindaco di Firenze possa far cadere il governo perchè sta diventando il leader della sinistra italiana - dice -. Se Renzi facesse cadere il governo, sarebbe come hanno fatto D'Alema e Veltroni che come primo gesto liberatorio hanno staccato la spina al governo Prodi".

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