Lara Comi agli arresti domiciliari: l'ex eurodeputata di Forza Italia accusata di tangenti
Lara Comi agli arresti domiciliari. L'ex eurodeputata di Forza Italia è finita nel mirino dei finanzieri del Nucleo Polizia economico-finanziaria di Milano e della compagnia Busto Arsizio per la cosiddetta inchiesta "Mensa dei poveri". Il gip di Milano, oltre alla Comi, ha applicato altre due misure cautelari, una in carcere e un'altra agli arresti domiciliari. Si tratta di Giuseppe Zingale, ex direttore dell'Agenzia per il lavoro Afol e dell'imprenditore Paolo Orrigoni, titolare della catena di supermercati Tigros ed ex candidato leghista a sindaco di Varese. Le accuse per gli indagati sono, a vario titolo, di corruzione, finanziamento illecito e truffa. Leggi anche: Laura Comi fuori dall'Europarlamento, tutta la verità: "La mia richiesta a Berlusconi" Alla Comi vengono infatti contestati due contratti di consulenza ricevuti dalla sua società, la Premium Consulting Srl, da parte di Afol e, in particolare, dal dg Zingale, "dietro promessa di retrocessione di una quota parte agli stessi Caianiello e Zingale", come si legge negli atti. Non solo, perché la Comi è anche accusata di aver ricevuto un finanziamento illecito da 31mila euro dal presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti e di truffa aggravata al Parlamento Europeo. Su quest'ultimo l'addetto stampa Andrea Aliverti avrebbe ricevuto un aumento a tremila euro con l'obbligo di restituirne duemila a FI per pagare le spese della sede che la Comi non pagava.