Pier Ferdinando Casini, il "tradimento" in Emilia Romagna: "Chi nel centrodestra voterà per Bonaccini"
L'unico errore che non deve commettere. Pier Ferdinando Casini, bolognese, conosce l'Emilia Romagna come le sue tasche e lancia un messaggio a Stefano Bonaccini, governatore uscente che il 26 gennaio rischia di perdere clamorosamente contro Lucia Borgonzoni, la donna scelta da Matteo Salvini, dalla Lega e dal centrodestra per strappare al Pd la storica roccaforte rossa. Leggi anche: "Regione contesa, mai accaduto prima". Sondaggi Emilia, la sentenza di Pregliasco "Non serve alcuna nuova foto di Narni", si premura Casini. Il riferimento è alla sciagurata "foto di gruppo" scattata alla vigilia del voto in Umbria con Nicola Zingaretti, Luigi Di Maio, Roberto Speranza e il premier Giuseppe Conte. Com'è andata a finire, è cosa nota. Ma in Emilia, assicura Casini, la situazione è diversa: "Ci sono settori delle società emiliana che a livello nazionale sono più vicini al centrodestra e che invece voteranno per lui (Bonaccini, ndr) perché ha governato bene, conosce il territorio, le esigenze degli imprenditori, non è vissuto come una sinistra tradizionale. L'elettorato ormai è fluido". Per Casini "Bonaccini può farcela a prescindere. Anzi, ce la fa se non si fa alcuna foto con i leader nazionali, se respinge ogni abbraccio romano, se dice a tutti: grazie, ma state a casa, non venite qui a fare campagna elettorale". "Io - è l'analisi nazionale dell'ultimo grande democristiano della politica italiana - contesto che questo governo debba trasformarsi in un laboratorio del nuovo centrosinistra. Hanno reso l'Umbria un test nazionale e si è visto come è andata. Non si faccia lo stesso con l'Emilia dove i 5 Stelle sono sempre stati antagonisti del Pd. Con che logica, adesso, dovrebbero correre alleati?".