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Marco Rizzo commemora la Rivoluzione d'Ottobre nel paesino dell'Emilia rossa

Marco Rizzo

In un paesino dell'Emilia la celebrazione tra sigle di estrema sinistra nel ricordo della Rivoluzione d'Ottobre

Roberto Procaccini
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Fischia il vento, impazza la bufera. Non è un uggioso sabato novembrino a placare l'impeto rivoluzionario di Marco Rizzo, ex dilibertiano e ora segretario nazionale del Csp-Partito Comunista, e dei compagni di altre sigle di estrema sinistra, che si sono riuniti a Cavriago (provincia di Reggio Emilia) per celebrare il 96esimo anniversario della Rivoluzione d'Ottobre. Menù della giornata: bandiere rosse, drappi rossi, pugni chiusi, falce e martello e picchettaggio ai piedi della statua di Lenin, regalata al comune emiliano dai compagni russi negli anni migliori dell'Unione Sovietica. Molti anziani, qualche bambino, discorsi sulla lotta di classe e sul capitalismo da abbattere. Insomma, i temi che consegnarono nel 1917 la Russia ai bolscevichi. Il tenore della giornata è stata sull'impronta di: "Tempi belli di una volta". Nostaliga canaglia, anche quella rossa.

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