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Ex Ilva, lo sfogo di Matteo Renzi contro Carlo Calenda: "Uno sciacallo"

Davide Locano
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Il caso dell'ex Ilva, con Arcelor Mittal in fuga dall'Italia, agita le acque nel centrosinistra, che si trova a dover fare i conti con un M5s che, di fatto, ha portato alla situazione in atto. E alcune considerazioni vengono riportate da Augusto Minzolini in un retroscena. Si parte dalle parole di Emanuele Fiano, sottosegretario all'Interno: "Ma vi pare che possiamo accettare di essere egemonizzati non dico dai grillini, ma addirittura dalle loro frange minoritarie più estremiste? È come se un tempo il Pci avesse accettato di subire l'iniziativa di Avanguardia Operaia". Dunque le parole attribuite a Matteo Renzi, durissime soprattutto nei confronti di Carlo Calenda: "Io sull'Ilva mi preoccupo solo che la fabbrica non chiuda. Non sono come quello sciacallo di Calenda, che ci specula sopra. Tant'è che ho ritirato fuori l'ipotesi della cordata alternativa. Ma a gennaio bisognerà rifare i conti con i grillini. E non lo farà su un tema come l'Ilva, visto che parole come scudo penale o immunità alla gente possono suonare male, ma semmai su un argomento come il raddito di cittadinanza su cui tutti ci ridono dietro". E lo scontro, durissimo, nel governo continua. Leggi anche: Paolo Gentiloni a Otto e Mezzo resta senza parole

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