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Anche i Cinque Stelle si spaccanoDopo il V-day un nuovo gruppo

Casaleggio e Grillo

I dissidenti contestano il troppo potere di Casaleggio: "Vogliamo evitare che il movimento si trasformi nell'ennesima esperienza autoritaria"

Nicoletta Orlandi Posti
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A pranzo tra di loro ne parlano seriamente: non ne possono più Casaleggio, lo vorrebbero fuori dal Movimento, di Grillo e dell'apparato e accarezzano l'idea di un nuovo gruppo parlamentare. I dissidenti Cinque Stelle si stanno muovendo e, a meno che non cambino le cose, sono pronti a lasciare la casa del padre per dire finalmente quello che pensano dei leader pentastellati, e pure di Claudio Messora responsabile della Comunicazione del Movimento a Palazzo Madama ormai entrato nel cerchio magico. Lo dimostra il voluminoso carteggio che un senatore pentastellato ha fatto leggere ad Andrea Malaguti de La Stampa dicendosi convinto di una scissione sibito dopo il V-Day. "Lo so, sembriamo Scelta Civica o il Pdl-Forza Italia, fa male ma è così", rivela il senatore al giornalista spiegando che "l'obiettivo è evitare che il Movimento si trasformi nell'ennesima esperienza autoritaria".  L'atto di accusa - "Legga. Ci vogliono trasformare in un partito come gli altri. Anzi, peggio", dice il senatore con le e-mail in mano in cui si discute della "piattaforma web" alla quale affidare le proposte di legge immaginate dai cittadini. Uno strumento che lo stesso Messora ha definito "poco più di un forum, un mezzo da perfezionare, comunque il primo passo verso una rivoluzione". A chi gli contesta che in questo modo Casaleggio parcellizza la partecipazione degli elettori e controlla direttamente gli interventi sul blog, il Capo della Comunicazione replica: "Le persone di cui voi senatori portate la voce sono (come in ogni partito) i comparabili ai tesserati. La democrazia diretta la fai con chi decide di partecipare attivamente". Una risposta che scatena la bufera. "Questa è l'idea di democrazia diretta a cui pensano Grillo, Casaleggio e il loro caporale sul campo a spese degli italiani", si lamenta il senatore, mostrando una mail di una collega che si chiede quanti sono gli attivisti certificati? Circa 400.000. Quanto sono gli elettori M5S? Circa 9 milioni. Quanti sono i cittadini interessati dalle leggi proposte e approvate? Oltre 60 milioni». Siamo un Movimento orizzontale o verticale? Immediata la risposta di Messora: "Ti rendi conto che i dati sugli attivisti certificati risiedono sui server della Casaleggio? Se non usi la piattaforma integrata come credi che una vostra proposta possa trovare legittimazione?". La comunicazione - Poi c'è il problema dello streaming sul quale solo una parte delle riunioni dei cittadini-senatori non convince la minoranza dissidente. "La diretta è Comunicazione, impatta sull'immagine complessiva del Movimento, dunque ricade sotto la giurisdizione non dell'assemblea, ma di Grillo /Casaleggio. Qui rappresentati da me", scrive Messora. Così una senatrice, rivela La Stampa, apparentemente in preda all'angoscia di chi è convinto che la notte durerà per sempre, si ribella. "ALT!!! Leggo cose inaccettabili. GIURISDIZIONE? Claudio sei sicuro di conoscere il significato dei termini che usi? Se sì, mi giunge nuova la notizia di avere una giurisdizione da parte di Grillo (Casaleggio?) o di chiunque su quello che facciamo". E quel Casaleggio tra parentesi è l'emblema del collasso imminente. Inevitabili anche le accuse sul denaro e il V-day si avvicina. 

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