Mediaset, ecco le carteche possono cancellare la sentenza
La data per il voto sulla decadenza del Cav si avvicina. Mancano meno di dieci giorni, ma prima di allora potrebbe arrivare un colpo di scena. Sarebbero infatti arrivate dall'America le carte su cui il Cavaliere punta per ribaltare la sentenza per il processo Mediaset che lo ha condannato in Cassazione a quattro anni per frode fiscale. Dopo la scissione del Pdl, dopo aver ribattezzato Forza Italia, il Cav adesso ha in mente solo la decadenza. Gli atti che sono arrivati dagli Stati Uniti riguardano il contratto tra la Paramount e Frank Agrama. Ma questa volta, come scrive Repubblica Silvio Berlusconi non si è lasciato andare, ha discusso del dossier solo con i suoi legali mantenendo il più stretto riserbo. Le strade aperte Sabato scorso, poco dopo la scissione del Pdl, uno dei suoi legali Franco Coppi aveva ammesso che la squadra di avvocati sta lavorando a una revisione del processo. Al di là della nuova documentazione a regalare una speranza al Cavaliere è anche la Corte europea di Strasburgo che dovrebbe pronunciarsi sulla violazione dei diritti dell'uomo. Che il Cavaliere punti molto sulla revisione del processo lo ha detto anche Sandro Bondi in un'intervista a In mezz'ora:" Silvio Berlusconi ci dice sempre che ci sarà un processo di revisione del processo sui diritti tv e che è sicuro che sarà dimostrata la sua innocenza totale, e così anche negli altri". Una frase che lascia poco spazio alle interpretazioni. Ad alimentare altre speranza è anche la decisione dei giudici elvetici che, nel 2010, hanno archiviato un'inchiesta che aveva coinvolto Frank Agrama. Anche la televisione svizzera - come rivelato dal settimanale Tempi, pagò Frank Agrama, ma questi non è stato considerato dai giudici il socio occulto di Silvio Berlusconi, com'è accaduto in Procura a Milano e in piazza Cavour a Roma. documenti della magistratura svizzera proverebbero che il produttore cinematografico americano, condannato in via definitiva nel processo sui diritti tv Mediaset insieme con Silvio Berlusconi, per le toghe svizzere, non è affatto un intermediario fittizio nella catena dei diritti televisivi, al contrario di quanto hanno invece sostenuto (fin dal primo grado di giudizio) i pm milanesi e poi i giudici di Cassazione. Frank Agrama, dicono gli elvetici, era stato «materialmente incaricato dalla Paramount di vendere diritti per film e fiction in Italia». Dopo la divisione del partito, quindi non si escludono nuovi colpi di scena, anzi il colpo di scena. Che potrebbe salvare Silvio dalla decadenza annullando la sentenza della Cassazione. Lui ci spera molto. Riusciranno le nuove carte a "salvare" il Cav?