Matteo Salvini e Borgonzoni fanno festa: "Effetto devastante". Pd travolto dalla manovra, ribaltone Emilia
Come incartarsi con la plastica (e le auto aziendali) sapendo benissimo perché. Nel Pd, e nei partiti personali nati da scissioni varie (ogni riferimento a Matteo Renzi è voluto), l' arte del farsi del male da soli, soprattutto quando ci sono da varare manovre economiche tutte tasse e provvedimenti a favore dell' ambiente (teorici, essendo tutto da dimostrare), devono avercela nel sangue. Anzi, nel Dna, visto che riescono a mettere benissimo in difficoltà gli amici, servendo meravigliosi assist agli avversari. Che ringraziano sentitamente. Leggi anche: "Basta frignare, l'Italia vuole Salvini". Senaldi, ecco l'umore del Paese A gennaio si vota in Emilia, una delle riserve indiane della sinistra, e il risultato appare fortemente in bilico, con il centrodestra che sogna il grande colpo. Eppure il governo giallo rosso ha pensato bene di mettere in seria difficoltà proprio la regione rossa per antonomasia. «Scrivo ai parlamentari eletti qui», sostiene il governatore dell' Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, «la questione auto aziendali, gestita come peggio si potesse, e qui dove cresciamo più di tutti e con la disoccupazione al 5%, rischia di farci pagare un prezzo alto. Sono bombardato dai nostri elettori, non dagli altri. Anche la tassa sulla plastica, se non si mettono alcuni correttivi ed incentivi, la paghiamo qui, non altrove». Un grido d' allarme, quello dell' esponente dem, come raramente capita di dover registrare. Governo amico - «Il governo amico di Bonaccini sta preparando una manovra ammazza-Emilia Romagna», sostiene la candidata del centrodestra alle prossime regionali, Lucia Borgonzoni, citando la cosiddetta "plastic tax", «che rischia di colpire il distretto del biomedicale di Mirandola» e «il salasso sulle auto aziendali, che penalizzerà migliaia di lavoratori delle circa 400mila aziende del nostro territorio, ad altissima densità industriale». La fedelissima di Matteo Salvini, «sorpresa» da un regalo simile, ma fortemente preoccupata dagli effetti della manovra, ricorda anche l' imposta sullo zucchero. «Danneggerà particolarmente l' Emilia, che ospita l' ultimo zuccherificio rimasto in Italia, il Coprob di Minerbio, e l' intera filiera di settore, oltre che il mondo della trasformazione», spiega la Borgonzoni. E, come se non bastasse, la lista del tafazzismo piddino comprende anche «la nuova trovata della tassa sulle cartine e sui filtri, che rischia di impattare su 250 aziende e grossisti in Emilia-Romagna ed oltre 100 rappresentanti che non potranno più vendere questo genere di prodotti, perché tutto dovrà passare dal monopolio di Stato che sarà l' unico titolato a vendere». Insomma, conclude la Borgonzoni, «ancora una volta il Pd si dimostra nemico di lavoratori, imprese e mondo produttivo». Italia Viva - A sostenere le ragioni di Bonacccini, condividendo in pieno le argomentazioni della Borgonzoni, i deputati di Italia Viva eletti in Emilia-Romagna, Luigi Marattin e Marco Di Maio. «Il governatore ha ragione: chiunque sia a contatto col mondo produttivo sa che una tassa sulle auto aziendali e una tassa sulla plastica produrrebbero effetti negativi per le aziende e per i lavoratori impiegati in quelle stesse aziende», affermano gli esponenti renziani, «sono da evitare e ci impegneremo per questo (come lo abbiamo fatto con successo su aumenti Iva, tassa sui telefonini, incremento Irpef agli agricoltori, imposta catastale e gasolio agricolo, cedolare secca, imposte catastali per acquisto prima casa)». Lodevole idea. Peccato che le stesse misure criticate oggi, il governo Renzi, con la sua maggioranza le voleva varare 5 anni fa. L' allora premier aveva tempo un anno per attuarle con un decreto legislativo, ma cambiò idea: fece finta di nulla e la rivoluzione verde finì nella pattumiera. Ma solo per ragioni elettorali, sia chiaro. «L' approccio con questa logica politica è mortale. Perdiamo credibilità nel mondo produttivo», afferma Gianni Bessi, consigliere regionale del Pd e autore del libro "Gas naturale. L' energia di domani", «ci sono aziende grandi come Versalis che legano una filiera di piccole e medie imprese di alto livello. Sono convinto che imporre tasse sul prodotto non disincentiva il consumo». di Enrico Paoli