Matteo Salvini vede il trionfo in Emilia, terremoto rosso. Il "no" che gela il Pd
La vicepresidente grillina della Camera, Maria Edera Spadoni, è stata lapidaria: «Non ci sono novità, noi andiamo avanti da soli». La pentastellata ha deciso di rispondere al nuovo tentativo del governatore Dem uscente dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, di convincere il Movimento a sostenerlo nella corsa alla riconferma. La Spadoni ha ribadito la linea annunciata da Di Maio all'indomani del tonfo giallorosso in Umbria. Ospite sabato 2 novembre di Agorà, su Rai 3, Bonaccini aveva invitato il M5S «a sedersi e verificare se sui programmi ci sono convergenze o meno». «Se non ci sono» aveva aggiunto «amici come prima». Amici? Il Dem, in nome della poltrona, finge di non ricordare le bordate sparate dai 5 Stelle sul caso Bibbiano, oppure ha uno strano concetto dell'amicizia. Altra trasmissione, questa volta Omnibus, su La7, altra bizzarra dichiarazione di Bonaccini: «Le alleanze fatte per battere gli avversari non mi troveranno mai d'accordo, perché sarebbero una presa in giro per i cittadini». E come no: l'agognato accordo coi grillini non avrebbe affatto lo scopo di impedire la vittoria della Lega, figuriamoci! L'attuale governo, poi - è noto - non è nato per impedire a Salvini di diventare premier. Bonaccini, in evidente difficoltà, è andato all'attacco del leghista che mercoledì sera, a Parma, ha inaugurato la campagna elettorale assieme alla candidata Borgonzoni: «Salvini ha detto che viene a liberare l'Emilia Romagna?» ha affermato Bonaccini. «La regione è stata liberata, come il resto del Paese, 74 anni fa, e Salvini può venire a dire quello che vuole proprio in ragione di quella liberazione. Dire ai cittadini che libererebbe una terra perché qui trova lavoro solo chi è amico di qualcuno è offensivo all'intelligenza degli emiliano-romagnoli». La prima tappa di Salvini in vista del voto del 26 gennaio è stata un bagno di folla. «Questi sono i sondaggi che contano» ha scritto sui social il segretario del Carroccio a corredo di una foto che mostra la calca di gente presente al comizio. I sondaggi, almeno quelli nazionali, comunque sono sempre più dalla parte della Lega e del centrodestra. Per Bonaccini l'unica speranza di competere è legata all' alleanza col M5S. I seguaci del comico genovese continuano a sbattere la porta in faccia al governatore. Sennonché la prima storica vittoria del centrodestra nel feudo della Sinistra potrebbe determinare la caduta del governo, e quindi non è da escludere che le parti trovino l' accordo. Per approfondire leggi anche: Matteo Salvini demolisce Italia Viva Nelle ultime ore, intanto, in ambienti romani è cominciata a circolare con una certa insistenza l'ipotesi secondo cui Di Maio potrebbe rivolgersi ancora alla piattaforma Rousseau per chiedere agli iscritti cosa ne pensino di un eventuale nuovo accordo col Pd. In caso di esito negativo il leader (si fa per dire) dei 5 Stelle rafforzerebbe la propria posizione interna - oggi quantomai debole - ma rischierebbe di tornare disoccupato. Qualora invece la rete votasse a favore dell'alleanza, ecco che in Emilia Romagna ci sarebbe partita, ma Di Maio dovrebbe nuovamente smentire se stesso. In serata la Borgonzoni ha risposto al sindaco di Parma, Pizzarotti, che aveva accusato Salvini di aver detto banalità durante l'intervento in città dell'altra sera: «Noto un certo nervosismo nelle parole del primo cittadino, lo stesso palpabile nelle dichiarazioni del suo pigmalione Bonaccini. Per caso rosica perché ad ascoltare Salvini e la sottoscritta c'erano tantissimi parmigiani, nella centrale via Farini? Gli sveliamo un segreto» ha aggiunto la Borgonzoni «fino a che, invece di fare il sindaco e di occuparsi di sicurezza, strade, decoro e asili, si occuperà di certificati antifascisti per i passi carrabili, non si meravigli se la gente vota Lega».Torniamo al Pd. A Bologna, tra il 15 e il 17 novembre, verrà presentata la fondazione culturale presieduta da Cuperlo e l'assemblea nazionale voterà la riforma del partito. «Dalla prossima settimana» fanno sapere fonti parlamentari Dem «il gruppo dirigente del Pd si sposterà in massa in Emilia Romagna per la campagna elettorale». Per Bonaccini l'ennesima brutta notizia. di Alessandro Gonzato