Manovra, tassa su Gratta & vinci e lotterie. Restano anche sugar tax e plastic tax
Ultimi colpi di lima alla manovra di M5s-Pd, riuniti a Palazzo Chigi in un vertice per partorire la versione definitiva del testo tutto-tasse. Obiettivo dichiarato del governo, così come spiegano dal vertice, "alleggerire la tassazione, volontà comune di tutte le forze di maggioranza sedute al tavolo". E come provano a farlo? Per esempio inserendo due nuove tasse, sugar e plastic tax, le quali restano in legge di bilancio. Ma, assicurano, potrebbero essere gli unici "balzelli" introdotti nel testo. La sugar tax, spiegano le stesse fonti, porterà un introito stimato in duecento milioni di euro; entrate più consistenti, pari a circa un miliardo di euro, il governo stima di reperirle dalla plastic tax. Leggi anche: Manovra, i dubbi del falco Dombrovskis In verità, arriva anche la tassa sulla fortuna, che sarebbe rientrata "dalla finestra in legge di bilancio". Si tratta di una stangata del 15% sull'ammontare delle somme giocate e sulle vincite oltre i 500 euro. Una mezza rapina, insomma. E ancora, l'esecutivo vorrebbe inoltre aumentare dal 90% al 95% la quantità degli introiti destinati ad alimentare le casse dello Stato, abbassando dal 10% al 5% la parte relativa al Fondo per l'integrazione del montepremi riguardante le vincite di quarta e quinta categoria dell'enalotto. Un'altra tassa, insomma. Almeno una stangata dovrebbe però essere evitata. Lo comunica il vice-ministro dell'Economia, Antonio Misiani, che fa sapere: "La buona notizia è che abbiamo trovato le risorse per lasciare al 10 per cento la cedolare sugli affitti a canone concordato, abbiamo recuperato risorse per alleggerire il carico fiscale". Almeno a parole, insomma, non dovrebbero esserci brutte sorprese sulla cedolare secca.