Luigi Di Maio, lettera dei dissidenti a Casaleggio: Caporetto in Umbria? Il capo può saltare
La posta in gioco alle regionali in Umbria è alta, per tutti. Da Giuseppe Conte che vede il suo futuro a rischio fino a Matteo Salvini, in cerca di riscatto. Ma forse la posta in gioco più alta è quella che riguarda Luigi Di Maio, il capo politico M5s, da tempo nel mirino del suo stesso partito. Certo, se la Bianconi battesse Tesei, Giggino si toglierebbe un bel grattacapo: potrebbe dire che l'alleanza col Pd, della quale in verità non è troppo convinto, funziona. Altrimenti sarebbe il capo politico che ha portato il M5s a schiantarsi ovunque: al governo con la Lega, alle Europee e infine con il Pd. Leggi anche: Conte e Di Maio al bar? Scordano Zingaretti... Eppure, anche in caso di improbabile vittoria in Umbria, Di Maio avrebbe un guaio, che si chiama proprio Giuseppe Conte. Già, il premier farebbe un netto passo in avanti verso la leadership della coalizione giallorossa, che a quel punto diverrebbe irreversibile: lui, più di tutti, ha voluto l'incontro a Narni, tutti i leader insieme, in quella fotografia ormai già celebre che tradisce tanto imbarazzo. Ma le difficoltà che Di Maio dovrebbe affrontare in caso di vittoria sono minime, residuali, rispetto a quelle che si abbatterebbero su di lui in caso di ko elettorale. È noto infatti quanto il dissenso interno al M5s sia a livello di guardia, in particolare quello dell'ala ortodossa fatta fuori da tutti gli incarichi di governo: Nicola Morra, Paola Taverna. E ancora, i bocciati rispetto ai tempi del patto con la Lega: Barbara Lezzi e Danilo Toninelli. Poi ci sono tutti gli atri che non hanno mai digerito il Pd: da Max Bugani ad Alessandro Di Battista e Gianluigi Paragone. In caso di sconfitta in Umbria, insomma, potrebbe partire l'attacco finale contro il capo politico. Tanto che pare sia già stata scritta una lettera che i dissidenti recapiteranno a Davide Casaleggio in caso di tracollo, o semplicemente di sconfitta. Una lettera - la cui esistenza è stata confermata da un furibondo Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano - in cui chiederanno al guru la testa di Di Maio. Una testa che potrebbe davvero saltare.