Giuseppe Conte, il Russiagate si complica: l'inchiesta voluta da Donald Trump diventa penale, lo scenario
I nodi vengono al pettine sulle azioni dell' Fbi e del Dipartimento della Giustizia nel 2016, e fino alla primavera del 2017, quando cioè le due massime agenzie della sicurezza interna e dell' ordine pubblico erano ancora controllate da fedelissimi obamiani, anti Trump e pro Clinton. L' inchiesta affidata qualche mese fa dall' attuale Attorney General Bill al procuratore federale John Durham sulle potenziali irregolarità commesse dall' Fbi e dal ministero della Giustizia si è trasformata in una indagine criminale, secondo quanto un paio di fonti hanno riferito a Fox News nella notte di giovedì. Leggi anche: Servizi segreti, Fox News smentisce Giuseppe Conte Un'altra fonte ha aggiunto che l' Ispettore Generale del Ministero della Giustizia, Michael Horowitz, sta per completare il suo atteso rapporto relativo agli abusi commessi dall' Fbi nell' ottenere il via libera ad indagare su membri vicini alla campagna di Donald Trump dallo speciale tribunale para-segreto chiamato Fisa. Il Foreign Intelligence Surveillance è stato creato nel 1978 con la legge Foreign Intelligence Surveillance Act per valutare le richieste dell' Fbi e della Nsi (National Security Intelligence) di indagare su cittadini americani sospettati di essere spie di Paese stranieri. CRIMINE FEDERALE La manipolazione nella fornitura di dati ai giudizi del Fisa per ottenere il permesso è ovviamente un crimine federale. È probabile che sarà il rapporto Horowitz, di imminente pubblicazione, a far capire perché il procuratore federale Durham ha deciso di trasformare la sua indagine preliminare in una formale investigazione criminale. Il nuovo status dell' inchiesta significa, in pratica, che ora Durham ha il potere di emettere avvisi di comparizione per i testimoni, di depositare accuse di incriminazione, e di istituire "grand jury" per il controllo dei fatti. Fox News ha riportato che l' inchiesta di Durham si è allargata significativamente sulla base di nuove prove emerse durante il suo recente viaggio a Roma con il General Attorney Barr. Queste rivelazioni hanno complicato la posizione del premier italiano Giuseppe Conte, che aveva dichiarato «non abbiamo fornito alcuna informazione riservata» agli Stati Uniti. Ma Fox News, appunto, dà conto di una verità differente: «Durante una delle due visite effettuate a Roma, il 15 agosto e il 27 settembre, per incontrare i vertici dell' intelligence italiana, Barr e il procuratore John Durham hanno raccolto nuove prove per la loro contro-inchiesta sul Russiagate - ha fatto sapere l' emittente -. Poi hanno deciso di ampliare il raggio della loro inchiesta sulle origini dell' indagine Fbi del 2016 sulle collusioni con la Russia». Barr, è stato riportato dai media, aveva detto ai funzionari dell' ambasciata Usa in Italia che «aveva bisogno di una conference room per incontrare agenti di sicurezza italiani di alto livello dove poteva essere sicuro che nessuno stesse ascoltando». Una fonte del ministero italiano della Giustizia aveva detto a inizio mese al Daily Beast che Barr e Durham avevano ascoltato una deposizione registrata fatta da Joseph Mifsud, il professore che avrebbe riferito all' ex aiutante di Trump George Papadopoulos che i russi avevano «cose sporche» sulla Clinton. Mifsud stava spiegando agli investigatori perché c' era gente che voleva fargli del male, e perché aveva bisogno della protezione della polizia. CIALTRONI VARI Papadopoulos dal canto suo ha spiegato successivamente che la sua connessione con Mifsud era parte di un complotto orchestrato da agenzie di intelligence. Varie fonti hanno detto a Fox News che Durham è «molto interessato» a interrogare l' ex direttore della Intelligence nazionale James Clapper e l' ex direttore della Cia John Brennan, entrambi nemici dichiarati di Trump. Secondo il New York Times, diversi agenti di alto livello della Cia si sono già rivolti ad avvocati penali per prepararsi alle interviste. Brennan e Clapper erano ai vertici non soltanto quando Misfud parlò con Papadopoulos, ma anche quando il famigerato dossier della ex-spia inglese Christopher Steele, pagato dalla campagna di Hillary e poi totalmente screditato, era stato utilizzato per aiutare gli agenti obamiani a ottenere dal Fisa la sorveglianza delle mosse di Carter Page, consigliere di Trump. Nella richiesta al Fisa, l' Fbi aveva tenuto all' oscuro il fatto che a pagare il dossier erano stati i Dem e la Clinton. di Glauco Maggi