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Casini spacca Scelta civica e punta al grande centro

Il leader dell'Udc Casini

Montiani divisi, volano gli stracci con i fan del Prof. Pierferdy gode: "I democristiani non sono mai morti" e strizza l'occhio ad Angelino...

Ignazio Stagno
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Pierferdinando Casini va per la sua strada. Il principe del trasformismo si libera di Monti, spacca Scelta Civica e prova a migrare verso il "Nuovo centrodestra" di Alfano. Pierferdy ha di fatto avvelenato il centrino di Monti portandolo sull'orlo del baratro. Durante l'ultima assemblea di Scelta Civica, il nuovo presidente Alberto Bombassei ha sancito la rottura: "È arrivato il momento di sciogliere il patto elettorale con l'Udc - ha detto dal palco - È del tutto evidente che abbiamo un'idea di Paese del tutto diversa da quella che l'Udc sta proponendo". Addio Monti - Così Dellai, Oliviero e Mauro con un documento pensionano Monti e migrano verso nuove praterie centriste: "È nostro compito - vi si legge - proporre un progetto politico stabile e maturo, a larga partecipazione popolare, non elitario, per non tradire le aspettative e le speranze che abbiamo suscitato". E ancora "Basta con le scialuppe, ci vuole un cantiere per costruire una grande nave popolare". Monti ha deluso tutti, "è riuscito a portarci dal 12 per cento delle elezioni al 2 per cento dei sondaggi",afferma Mauro. Casini verso Alfano - Casini sta alla finestra e con i "popolari" è pronto a tendere la mano ad Alfano: "I democristiani non sono mai morti". Casini fa i nomi di Alfano, Letta e Renzi e aggiunge: "Noi non dobbiamo accogliere nessuno, qui c'è un cantiere aperto, loro nel centrodestra e noi nel centro. Non pensiamo che solo il cambiare possa essere garanzia di risultato. Vendere un prodotto è facile, ma i venditori sono bravi a collocare il loro prodotto anche se di scarsa qualità. Dobbiamo lavorare seriamente in Parlamento e nel Paese per sostenere l'unico governo oggi possibile". 

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