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Lucio Fontana, inaudita svolta contro il Conte-bis: "Spettacolo suicida, ma si può continuare così?"

Giulio Bucchi
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"Ma si può continuare così?". La domanda di Lucio Fontana, direttore del Corriere della Sera, nel suo editoriale segna una svolta nel rapporto tra il giornale più prestigioso e influente d'Italia e il governo di Pd, M5s e Italia Viva. Mai, fino a oggi, il pacato Fontana e il Corsera avevano messo in dubbio in maniera così plateale le ragioni stesse di questo esecutivo nato dalla crisi di Ferragosto e dal ribaltone di Giuseppe Conte. "È passato poco più di un mese dalla nascita del governo e le immagini che ci scorrono davanti sono quelle di un film già visto - spiega Fontana, deluso -. L'esecutivo è di nuovo un campo su cui giocare tutte le partite individuali, scaricare tutti i conflitti, esercitare pressioni e minacce". Non c'è più il "cattivo" Matteo Salvini, sostituito però egregiamente da Matteo Renzi.  Leggi anche: "Conte sempre irritato, anche a tu per tu". Renzi e il premier, è crisi (di nervi e di governo) "Qualcosa di grave sta già avvenendo", spiega il direttore riferendosi all'ultimatum del premier ("Chi non fa squadra è fuori"): questa non è normale dialettica nella maggioranza, ma la premessa di una crisi di governo lampo. E dopo poche settimane, appare già come "una impresa ai limiti dell'impossibile" lo sforzo di Pd e M5s di formare un governo dopo anni di insulti, tanto più che ora si aggiunge la mina vagante Italia Viva. Alla luce della guerra sulla manovra, "l'unica notizia positiva" è il calo dello spread. Per il resto, il solito teatrino di "colpi di scena, protagonismi, conflitti" e una manovra "deludente per un Paese già provato da una stagione molto difficile". Di Maio e Renzi, conclude Fontana, "non sembrano capire che questo esecutivo può durare solo all'insegna della moderazione e del buon governo, tanto più che è nato avendo contro la maggioranza degli italiani". Il resto è uno "spettacolo per alcuni aspetti suicida". 

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