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Matteo Renzi, bomba sulla Leopolda: "Perché dovete disertare". Terrore Pd, la "scissione a rate"

Giulio Bucchi
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Diserzione. Alla vigilia della Leopolda dal Pd si alza un grido di battaglia: boicottare Matteo Renzi e il suo "teatrino", il primo dopo la scissione. A lanciare la sfida è il governatore della Toscana Enrico Rossi, che aveva lasciato il Pd per Mdp come forma di protesta contro l'ex segretario e che oggi con Nicola Zingaretti è tornato all'ovile: "Invito tutti coloro che la pensano come me, non pochi a sinistra per la verità, a entrare nel Pd, a prendere la tessera, e a disertare se possono la Leopolda perché quello è un altro partito, dichiaratamente espresso. Renzi sta costruendo il suo partito: dobbiamo stare attenti a una scissione a rate, perché questa è la sua abile mossa, di non rompere in un colpo, ma di rompere a colpi e di drenare forze al Pd". Leggi anche: "Quando ho affossato Enrico Letta con 10 deputati". L'sms riservato di Renzi Un appello accolto con ironia da Davide Faraone, ex dem oggi capogruppo di Italia Viva al Senato: "Sto vedendo un po' di terrorismo in giro. Credo che stiano mettendoci attorno un po' di filo spinato per evitare che arrivino dirigenti del Pd alla Leopolda. Noi siamo assolutamente tranquilli, chi verrà sarà ospite ben voluto". "Ci stiamo preoccupando principalmente di fare un evento per il paese - è l'affondo del renziano -, mentre troppo spesso il Pd si occupa di noi ed è questa la differenza che c'è fra la nostra forza politica e la forza politica che abbiamo lasciato".

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