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Matteo Salvini, la "conversione" e il retroscena: cosa c'è davvero dietro l'intervista-svolta alla Chirico

Giulio Bucchi
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La "conversione" di Matteo Salvini: portare la Lega verso il centro per non fare la fine di Marine Le Pen in Francia. Secondo Augusto Minzolini, non sono solo Matteo Renzi, Giuseppe Conte, Luigi Di Maio e Carlo Calenda a guardare, in maniera differente, allo spazio politico che un tempo fu della Democrazia cristiana e che è stato lasciato vuoto, più recentemente, dalla crisi di Forza Italia. E l'intervista di Salvini ad Annalisa Chirico sul Foglio rappresenta un po' il momento della svolta per il Capitano. Leggi anche: Salvini contro Renzi, "zero regole" da Vespa. Trema il governo: il "bersaglio grosso" Come ha notato Minzo nel suo retroscena sul Giornale, Salvini già nelle ultime settimane ha progressivamente abbandonato il tema dell'uscita dall'euro (e Paolo Becchi lo ha criticato proprio per questo) e starebbe cercando un riposizionamento anche a Strasburgo, portando la Lega in area Ppe (con Silvio Berlusconi a fare gli onori di casa). Un riposizionamento che passa però anche dalla piazza, per la precisione San Giovanni a Roma, con il Capitano che alla fine ha convinto anche il Cav. Questo cambio di linea, spiega Minzolini, nasconde però soprattutto la necessità di "mantenere Forza Italia sul versante del maggioritario quando si aprirà il confronto sulla legge elettorale: se il Parlamento approvasse una legge proporzionale, la più adatta a valorizzare le istanze centriste in questo momento, la Lega di Salvini rischierebbe l'emarginazione". Un destino alla Le Pen, appunto. 

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