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Pdl, Berlusconi: "Chi vuole è libero di andarsene"

Ignazio Stagno
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Silvio Berlusconi si prepara per la resa dei conti. A poche ore dal Consiglio Nazionale di sabato, il Cav cerca ancora di evitare la scissione. Che però sembra ormai cosa fatta. Il segretario del Pdl Angelino Alfano e il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, sono andati a Palazzo Grazioli per un incontro con il leader. Si tenta l'ultima mediazione per scongiurare la resa dei conti finale e cercare di trovare un accordo sul come affrontare il nodo della decadenza e nello stesso tempo garantire le larghe intese.  Andate pure - Ma a quanto pare "il dado è tratto", lo ha spiegato Roberto Formigoni. Il Cav parla già al passato: "Ho cercato l'unità del partito ma non so se il mio tentativo ha ottenuto risultati". Insomma la scissione ormai è dietro l'angolo. L'ultimo appello di Silvio all'unità pare non essere servito a nulla: "Domani dal palco ripeterò ancora una volta le ragioni per cui è indispensabile restare uniti e lottare insieme per unire i moderati. Dovremo lavorare insieme per rilanciare i valori profondi in cui crediamo, quelli che ci hanno tenuto insieme per venti difficili anni. L'efficienza coniugata con l'equità, la meritocrazia e la solidarietà, la giustizia e la libertà, insomma l'orgoglio di lavorare per un Paese diverso e migliore'', ha affermato il Cav. Che poi ha aggiunto: "Chi non si riconosce nei valori del partito è libero di andarsene". Un messaggio, chiarissimo, ai filogovernativi- La scissione - Su questo punto la spaccatura con le colombe appare ormai insanabile. Berlusconi è chiaro: "Chi non si riconosce nei nostri valori è libero d'andarsene. Ma chi ancora ci crede ha il dovere di restare e combattere perché questi valori trionfino finalmente nel nostro Paese. Percheé ora piu' che mai, in questo momento buio per l'economia e per la giustizia, ora più che mai - ha ribadito - tutti insieme dobbiamo difendere la nostra libertà, dobbiamo batterci con Forza Italia, perché siamo convinti che la difesa della libertà e' la missione più alta, piu' nobile e più entusiasmante che ci sia''. Poi parla di Forza Italia: "Non cambierò io, non cambierà Forza Italia. Se così non fosse, se Forza Italia diventasse qualcosa di diverso, di piccolo e meschino, se diventasse preda di una oligarchia, se rischiasse una deriva estremista, sarei io che l'ho fondata a non riconoscermi più in questo progetto".  "Interessi vili e meschini" - Quindi l'ultima bordata a chi vuole la scissione: "Ora vi chiedo dopo lo spettacolo che la nostra classe dirigente ha offerto in queste ultimi giorni, perche' un padre di famiglia, una donna, un giovane dovrebbe raccogliere questo appello. Perche' i moderati italiani dovrebbero unirsi a noi, quando fossimo noi i primi a dividerci. In questi giorni ho ascoltato le ragioni di tutti. Con la pazienza che tutti mi riconoscono ho cercato di trovare soluzioni che uniscano, spesso senza comprendere neppure le ragioni di una divisione. Basta interessi di parte vili e meschini''. Un messaggio rivolto a chi vuole la scissione e sostenere il governo. Berlusconi fa le liste: buoni e cattivi. O con lui o contro di lui. La rottura è cosa (quasi) fatta.  

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