Luigi Di Maio, il segnale del tracollo. Voto-pugnalata alla Camera, i dissidenti del M5s affondano il capetto
Uno schiaffo in faccia a Luigi Di Maio. Come riportato dalla Stampa, la scelta del nuovo capogruppo del Movimento 5 Stelle a Montecitorio si è trasformato in "un dispiacere politico per il leader". Francesco Silvestri, attuale vice-capogruppo, "era il favorito per guidare i 216 deputati alla Camera con un pacchetto di nomi che aveva l'obiettivo di conciliare l'area più vicina ai vertici e l'ala dei critici". Leggi anche: "Chi è veramente Di Maio? L'ho scoperto alle feste". L'ex Galantino gli preferisce la Meloni Silvestri ha vinto, ma sono i numeri a contare. Ha preso solo 67 voti, che sommati a quelli presi da Anna Macina, candidata ufficiale della cordata dei fedelissimi di Di Maio finita solo terza, non arrivano alla maggioranza assoluta richiesta di 107. Colpa di Raffaele Trano, "a capo degli oppositori più duri", che sa solo è arrivato secondo a quota 61 voti. Il segnale plastico della spaccatura dei 5 Stelle, dentro e fuori il Parlamento.