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Belpietro: troppi scandali, via Letta

Santoro, Belpietro e Polito

Lucia Esposito
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Tutti contro il governo delle larghe intese. Tutti contro Letta. Un attacco "bipartisan", un fuoco incrociato sul premier che proprio questa mattina, venerdì 15 novembre, ha ottenuto anche la bocciatura dell'Europa. Tanto patire per nulla. Ieri sera, Michele Santoro ha attaccato i politici accusandoli di essere la "rovina dell'Italia". Nel suo editoriale di oggi, il direttore di Libero Maurizio Belpietro, sottolinea come tra disastri e gaffe le larghe intese fanno piangere. Secondo Belpietro Letta è riuscito solo ad allargare i buchi nelle tasche aperte dal suo predecessore Mario Monti. E poi ci sono i due ministri Annamaria Cancellieri e Fabrizio Saccomanni  che estano incollati alla poltrona pur essendo indifendibili. Scrive Belpietro: "Nel caso del responsabile dell'Economia la faccenda è nota: non solo non ne azzecca una - di previsioni - ma neppure è un tipo che non si fa notare. In tv e a tavola si lascia andare a dichiarazioni improvvide per poi essere costretto a smentire o a farsi smentire.  Per giunta, in tempi di spending review c'è chi lo accusa di prendere il volo di Stato anziché il più economico aereo di linea (Tremonti andava a Washington con l'Alitalia, non con i jet della presidenza del Consiglio).  Nel caso della Cancellieri è anche peggio. Sul caso Ligresti il ministro della Giustizia, già soprannominata la “ministra umanitaria”, ai pm e in Parlamento aveva detto di essersi limitata a un paio di telefonate di circostanza, una per rappresentare la sua vicinanza a una famiglia ristretta ai domiciliari e in cella, l'altra perché preoccupata della salute della figlia più piccola dell'ingegnere di Paternò. Si scopre invece che di chiamate ne esistono altre". Il direttore di Libero sottolinea come in altri tempi due membri dell'esecutivo sarebbero stati fatti sloggiare immediatamente mentre oggi prevale il "salvarne due per salvare tutti".  E si domanda se il governo delle larghe intese portino bene e non sfiga.  Attacco ai partiti - Dalle colonne del Corriere della Sera, la musica non cambia. A firmare l'editoriale è Antonio Polito, ex direttore del Riformista che, sotto il titolo "Ognuno per sé senza vergogna", parte dall'analisi della situazione dei partiti. Dal Pdl logorato dalle lotte tra fazioni, passa alla brevissima vita di Scelta Civica in cuui nessuno parla più con nessuno, si sofferma sulla Lega che si avvia a un governo fratricida, fino alla defunta Alleanza Nazionale di cui resta solo il conto in banche. Polito parla di una "pletora di cacicchi, partiti e cantori" e sottolinea l'anomalia tutta italiana che potrebbe delinearsi tra qualche giorno. Scrive: "Tra poche setttimane nessuno tra i capi dei maggiori partiti starà in Parlamento. Chi volente, chi nolente, Berlusconi, Grillo e Renzi saranno tutti leader extraparlamentare. Ricorda Hobbes e sottolinea come una nazione che "perde di vista l'interesse comune prepara la rovina collettiva. L'Italia non ne è distante". 

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