Matteo Salvini inchioda Giuseppe Conte: "Neanche un colpo di telefono". 007 e Russiagate, cosa non torna
"Assolutamente no. A Ferragosto ero a Castel Volturno". Matteo Salvini, ospite di Agorà su Raitre, smentisce categoricamente che il premier Giuseppe Conte abbia avvisato l'allora ministro dell'Interno dei contatti avvenuti tra gli 007 italiani ed esponenti del governo americano per carpire informazioni sensibili sul Russiagate. Una vicenda oscura di cui ora il premier forse dovrà riferire al Copasir. "Conte - spiega polemicamente Salvini - non fece neanche mezzo colpo di telefono". Leggi anche: "Non incapace, ma complice". Sbarchi, Salvini silura la ministra Lamorgese "Se ci sono incontri di cui gli italiani, ma neanche i vice presidenti del Consiglio sapevano nulla, che riguardavano scandali internazionali veri. Se il presidente del Consiglio usava e continua ad usare tuttora i servizi segreti come una sua dependance, come dei portatori di acqua e di bevande, spieghi al popolo italiano perché e per come", ha sottolineato ancora il leader della Lega. Sul sostegno garantito dai servizi agli uomini di Trump grava il sospetto, riportato anche dal Fatto quotidiano, che il premier abbia sfruttato il caso per garantirsi l'appoggio della Casa Bianca per la sua conferma a Palazzo Chigi dopo la crisi tra Lega e M5s. Appoggio poi puntualmente arrivato, via Twitter. "Conte usa i servizi segreti come una sua dependance, come portatori di acqua e di bevande, spieghi al popolo italiano perché e per come" @matteosalvinimi #agorarai pic.twitter.com/0OxfBXe8bL— Agorà (@agorarai) October 3, 2019