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Il Pd vuole le dimissioni della Cancellieri e Letta ci pensa

Ignazio Stagno
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Enrico Letta ha un problema: Anna Maria Cancellieri. Il suo governo sembrava essersi messo alle spalle lo scandalo Ligresti, ma in vista del voto sulla mozione di sfiducia peresentata dal M5S il Pd torna a spaccarsi. E il premier pare essersi stufato di far da balia alla Guardasigilli. Le novità su una terza telefonata ai Ligresti di cui il ministro della Giustizia non avrebbe informato il Parlamento il 5 novembre scorso, preoccupano i Dem più governisti. Pippo Civati chiede che il gruppo del Pd metta “ai voti al suo interno” la posizione da assumere quando alla Camera, il prossimo 20 novembre verrà discussa la mozione di sfiducia per la Cancellieri. Così i dem rimettono il ministro sulla graticola. "La Cancellieri deve dimettersi" - Felice Casson è perplesso:“Ero per le dimissioni e l'ultima novità non fa che acuire il problema. Quanto meno ne dobbiamo discutere nel Pd”, dice l'ex pm all'Huffingtonpost. I renziani così tornano alla carica. Renzi aveva detto: “Fossi stato segretario le avrei chiesto di dimettersi”. “Io ero per le dimissioni della Cancellieri dal primo minuto”, dice il deputato renziano Ernesto Carbone, che in effetti è stato il primo dell'area Renzi a chiedere il passo indietro della Guardasigilli. “Il gruppo del Pd ne deve discutere – continua Carbone parlando ad Huffpost – ma sia che si decida di respingere la sfiducia, sia che si decida di votarla, poi tutti si devono attenere alla disciplina del gruppo”. Dal 9 dicembre, cioè da quando Renzi sarà probabilmente incoronato segretario del Pd, la linea del partito la decide lui. Renzi vuole la testa del ministro -  E Letta questo lo sa. Renzi avrà voce in capitolo anche sulle decisioni dei gruppi parlamentari. E i suoi si preparano a spingere perchè il Pd faccia fuori la Cancellieri. Dal canto suo, Civati rincara: “Siccome oltre a me anche Renzi ha fatto capire di volere le dimissioni del ministro, e siccome lui conta su una larga schiera di deputati (i ‘suoi' e i fassiniani, i veltroniani, i lettiani, i franceschiniani che lo sostengono), è probabile che la decisione passi. Altrimenti ci troveremmo di fronte al solito equivoco”. Insomma Letta potrebbe cacciare la Cancellieri per salvare il governo...ma anche il partito.  Problema Saccomanni - Ma per Letta i problemi non finiscono qui. Un'altra spina nel fianco è quella di Fabrizio Saccomanni il ministro più smentito della storia repubblicana. Tra gaffes sull'Imu, sfottò a tavola su Berlusconi e sulla Pascale e voli di Stato, il titolare di via XX settembre appare sempre più in difficoltà. Al punto che il premier sta già pensando ad un cambio della guardia. Scalpita Stefano Fassina, vice di Saccomanni e da sempre critico con le scelte del ministro. Letta è stufo degli scivoloni di Saccomanni e ora vuole fare "pulizia". Ma il sostituto dovrà essere scelto insieme al Pdl. E sul nome sarà scontro. Fassina è il meno adatto. 

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