Napolitano: clima avvelenato. Il Pdl: "Non ha fatto nulla per pacificazione"
Giorgio Napolitano incontra Papa Bergoglio e punta il dito contro la politica italiana: "Noi che in Italia esercitiamo funzioni di rappresentanza e di guida nelle istituzioni politiche, siamo immersi in una faticosa quotidianita', dominata dalla tumultuosa pressione e dalla gravita' dei problemi del Paese e stravolta da esasperazioni di parte in un clima avvelenato e destabilizzante". Insomma Re Giorgio non vuole più un clima velenoso tra i palazzi della politica. Ma il Colle cosa ha fatto per evitare questa situazione? Se lo chiede l'azzurro Sandro Bondi che risponde a Napolitano: "Sono d'accordo con Napolitano quando sostiene che in Italia prevale un clima politico avvelenato, ma sono dell'opinione che non abbia fatto nulla per stemperare le esasperazioni e per pacificare davvero la vita politica italiana". Critiche dal Pdl - Che poi ha aggiunto: "Era l'unico che poteva farlo, sia per la sua coscienza storica dei problemi dell'Italia sia per le prerogative di cui dispone". E sulla stessa linea di Bondi si schiera il capogruppo del Pdl Renato Brunetta: "Il Presidente Napolitano ha descritto al Papa il clima destabilizzante e avvelenato che domina l'Italia. Lo ha fatto parlando quasi da spettatore rassegnato. Io credo che invece il Capo dello Stato ha la responsabilità istituzionale, le risorse e l'energia per fare molto, in prima persona, per dare stabilità e contrastare i veleni nella vita pubblica". E ancora: "Il capo dello Stato non è, e lo ha sempre dimostrato, una comparsa impotente e marginale della nostra scena, ma un protagonista. Il mio appello è che non si consegni al pessimismo, non sottovaluti il peso delle sue scelte nella bilancia della storia, e faccia proprio, lo dico con l'ammirazione di un non credente, l'invito di Papa Francesco a operare per la creativita e la concordia necessarie al suo, cioè dell'Italia, armonioso sviluppo".