Vittorio Feltri e il retroscena sul "no" all'arresto di Sozzani: "La prova del fatto che Renzi sbranerà Conte"
In teoria doveva essere il governo della rappacificazione, della concordia, dei toni bassi. Invece a una settimana dal varo, esso si annuncia tra i più litigiosi della storia repubblicana. Si trattava di votare sul richiesto arresto di Sozzani, nomen omen, e i 5 Stelle e il Pd si erano dichiarati in anticipo favorevoli all' ingabbiamento del parlamentare di Forza Italia, pare colpevole di aver ricevuto 10 mila euro di finanziamento elettorale illecito. Al momento della conta, viceversa, 74 giustizialisti sono mancati all' appello e l' uomo politico in questione non è stato posto ai domiciliari. Segno che la nuova squinternata maggioranza non ha una linea comune. Della cosa ci rallegriamo poiché troviamo assurdo privare della libertà un signore, fosse anche colpevole, prima di essere processato e condannato. La gente, di qualunque tipo, non va punita se non dopo sia stata dimostrata con regolare processo la sua partecipazione a un reato. In Italia chissà perché si mette ai ceppi perfino chi sia solo sospettato di aver violato la legge. Peggio. Basta ricevere un avviso di garanzia (che per definizione dovrebbe garantire il presunto reo da abusi e strumentalizzazioni) per essere sputtanato a vita, esposto al pubblico ludibrio. Praticamente tale garanzia si trasforma automaticamente in sentenza di condanna definitiva. Se questo non è anticostituzionale ci domandiamo a che serva la Carta se non viene osservata con scrupolo. Noi non conosciamo Sozzani, ma ci sembra ovvio che un gruppo di rappresentanti del popolo, dissociandosi dalla coalizione, lo abbia difeso. Anche se ciò dimostra in modo inequivocabile che l' esecutivo si regge su una armata brancaleone incapace di intendersi su un principio fondamentale: il diritto di qualunque cittadino di essere giudicato in tribunale e poi, eventualmente, incarcerato. Va da sé che il gabinetto Conte è partito col piede sbagliato ponendo le premesse per essere sbranato da Renzi, l' unico dotato di un minimo di senno. Non osiamo fare pronostici sulla durata dei giallorossi, tuttavia se il buongiorno si vede dal mattino, vediamo soltanto nuvole nere. E non ce ne doliamo. Cari politici andate tutti a casa, e portateci a votare come avviene in ogni paese democratico che non tema il suffragio universale. di Vittorio Feltri