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M5s, rivolta dei senatori contro Di Maio: "Dimissioni di massa", saltano in aria i grillini
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Dopo la scissione di Renzi dal Pd, quella nel Movimento 5 Stelle da Luigi Di Maio. Il retroscena del Messaggero è esplosivo e porta alle estreme conseguenze le tensioni latenti tra i grillini fin dai giorni dell'inciucio con i dem. Nodo del contendere, l'alleanza alle regionali in Umbria e non solo. Tra gli scissionisti ci sarebbero diversi big tra cui il capogruppo Francesco D'Uva e la fichiana Carla Ruocco, che però smentiscono categoricamente. E smentisce su Facebook anche la pagina ufficiale dei 5 Stelle, accusando il giornalista del quotidiano romano "di inventarsi la bufala". "Abbiamo capito che dopo i renziani e i Thegiornalisti la scissione va di moda - ironizzano -, ma in questo caso è una notizia totalmente infondata. Nessun giornalista infatti ha contattato nostre fonti ufficiali per scrivere questo retroscena. Smentiamo categoricamente il contenuto dell'articolo e sottolineiamo ancora una volta come queste fake news, oltre a tentare di screditare il Movimento, danneggino la libertà d'informazione dei cittadini". Leggi anche: "Renzi? No, caro Grillo la minc*** l'hai fatta tu". Becchi, sincerità brutale Più morbido il retroscena del Corriere della Sera, ma altrettanto pesante dal punto di vista politico. Di fronte alla trattative riservate dei vertici Pd e M5s sulla candidata comune in Umbria, è esploso il malumore di consiglieri comunali, deputati e senatori grillini. Il senatore Stefano Lucidi, scrive il Corsera, "ha ipotizzato dimissioni di massa per avere attenzione da parte dei vertici: 'Se avessi in mano 33 lettere di dimissioni potenziali di tutti i portavoce, forse qualche info riuscirei a ottenerla'". Si parla anche in questo caso di "nuovi strappi nel gruppo a Palazzo Madama". Ci sarebbero anche degli indiziati principali: "Esponenti eletti all'uninominale e al loro primo mandato". E c'è chi dice, conclude sibillino il Corriere: "Ormai può accadere di tutto".
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La Postina con Zanellato diventa Dotta
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