Donatella Conzatti, primo addio a Forza Italia e Silvio Berlusconi: va con Matteo Renzi
"Ho deciso di accettare l'invito che mi ha rivolto Matteo Renzi di partecipare sin dal principio, senza attese e tatticismi, alla fondazione di Italia Viva. Una casa dei riformisti e dei liberaldemocratici, libera dalle contraddizioni interne mai risolte nel Pd e fieramente incompatibile con forze sovraniste che è ormai velleitario pensare di poter arginare con logiche diverse dalla contrapposizione politica". Lo dichiara la senatrice azzurra Donatella Conzatti. Già, la prima a scaricare Silvio Berlusconi e FI per il fu rottamatore. Addio a quel Cavaliere che solo poche ore fa si diceva certo che nessuno avrebbe tradito. Certezza subito infranta. La senatrice, che martedì era attesa alla cena organizzata da Mara Carfagna con i parlamentari azzurri 'anti-sovranisti ma poi ha declinato l'invito, ricorda: "Ho accettato e condiviso la scelta del partito in cui militavo, Scelta Civica – nella cui direzione nazionale sono rimasta sino al suo scioglimento dopo le scorse elezioni – di rafforzare e far prevalere la componente moderata della coalizione di centrodestra. Allora c'è mancato poco, ma il divario in questi mesi si è ampliato a dismisura ed è ormai evidente a tutti che l'unico ruolo che i sovranisti immaginano per chi è di idee liberali, popolari ed europeiste è al massimo quello di predellini umani su cui costruire una coalizione tutta loro". Leggi anche: Berlusconi fa gli auguri a Matteo Renzi "In assenza di novità politiche di rilievo -aggiunge- sarei rimasta nel gruppo parlamentare di Fi, dove ho trovato e conosciuto molte persone di grande spessore umano, politico e culturale, molte delle quali vivono con disagio non dissimile dal mio la crescente consapevolezza di non poter più arginare, ma ormai soltanto subire le posizioni di matrice sovranista e antieuropeista". "In questo scenario -conclude- è nato un nuovo progetto autenticamente europeista, popolare e liberale: tutto ciò per cui mi sono sempre impegnata in politica. Non posso che anteporre, a ogni altra valutazione tattica su rischi, opportunità e piccole e grandi paure, il coraggio di dare il mio contributo perché Italia Viva abbia successo".