Scissione Pd, Matteo Renzi accelera e vede Giuseppe Conte. Ha già il nome del suo partito: "Italia del sì"
Mentre Dario Franceschini parla di scissione "ridicola" e si appella a Matteo Renzi - "Non farlo, il Pd è casa tua" - l'ex premier accelera ed è pronto a incontrare Giuseppe Conte per dargli rassicurazioni sul suo sostegno al governo anche quando dirà addio al Partito democratico. Perché così sarà. Renzi ha già in programma diverse riunioni, riporta La Stampa in un retroscena, per definire la struttura del suo soggetto politico che poggerà sulla rete di Comitati civici di Rosato e Scalfarotto e su quella della corrente Sempre Avanti di Roberto Giachetti. Ci sarebbe anche il nome, il più gettonato nelle chat dei renziani è "Italia del Sì". Ma l'ex segretario deciderà anche in base alle valutazioni di esperti della comunicazione. "Italia del sì" che rimanda al "Sì" al referendum del 2016 e a un progetto politico che vuole, come dice Luciano Nobili, "recuperare le ragioni del cambiamento che animarono il governo Renzi, di ammodernare le istituzioni, di realizzare le infrastrutture per la crescita del paese". Leggi anche: "L'Italia sarà schiava degli africani e dei musulmani". Feltri, catastrofe immane: come ci svenderanno Un'altra parola chiave è "crescita". Nome e simbolo, insomma, sono ancora da definire ma il marchio sicuramente si ispirerà a En Marche di Macron e intende attrarre parlamentari di Forza Italia e di Più Europa. Tra i nomi degli scissionisti ci sono, al Senato: Bonifazi, Faraone e il ministro Teresa Bellanova. Alla Camera servono venti deputati per un gruppo e la prima dozzina è già composta da: Anna Ascani e Ivan Scalfarotto, che resterebbero al governo, Giachetti, Rosato, Boschi, Marco Di Maio, Nobili, Anzaldi, Fregolent, Del Barba, Migliore, Mattia Mor e Marattin, che farebbe il capogruppo in alternativa alla Boschi.