Luigi Di Maio, Giannuli smaschera il M5s: "Covo di arrivisti, cosa non hanno considerato". Poltrone, suicidio
"Roba da manuale Cencelli". Aldo Giannuli, un tempo vicino al Movimento 5 Stelle e oggi assai critico, ospite di L'aria che tira su La7 commenta in maniera pepata la partita delle nomine di sottosegretari (42) e viceministri (10) in cui i 5 Stelle hanno fatto la parte del leone. "Prima veniva sentito il parere del ministro competente, tra le persone che riteneva più competenti e più congeniali, con le quali avrebbe dovuto lavorare. Oggi contano i parlamentari - spiega Sapelli -. Vorrei che il M5s si facesse un esame di coscienza, l'impressione che si ricava è che sia diventato un covo di arrivisti scatenati, non è questo il MoVimento che voleva Gianroberto Casaleggio". Leggi anche: "Urla nei bagni e divanetti bollenti". Sottosegretari, lo spettacolo osceno di Pd e M5s In questa fame di poltrone, però, potrebbero aver compiuto un altro clamoroso errore. Nel 2018 Luigi Di Maio, in pieno delirio di onnipotenza, si prese Lavoro e Sviluppo Economico, due ministeri dalla grande "spesa" e dalla pochissima "resa" mediatica nell'immediato. Oggi, invece, i 5 Stelle hanno mantenuto saldamente le mani sul Mise, con Patuanelli ministro e Buffagni vice. "Però non hanno considerato che all'Economia c'è il Pd con Gualtieri", nota Giannuli. Un combinato che rende il Mise un ministero con portafoglio pesante ma forse svuotato visto che ha riempirlo di soldi sarà il Pd, forse più combattivo rispetto al burocrate Giovanni Tria.