Paolo Gentiloni, pesante dubbio sull'inciucio: "Operazione fragile". Caos Pd, una voce drammatica
"Noi renziani entreremo nel governo", annuncia Andrea Marcucci, capogruppo Pd al Senato, al Messaggero. Ma per Paolo Gentiloni quello dell'inciucio con il Movimento 5 Stelle resta "un'operazione fragile". L'ex premier è uno dei più scettici, al Nazareno, e considerando che è pur sempre il presidente del Pd non è opinione da poco. Gentiloni non condivide la linea imposta a Nicola Zingaretti (e non scelta dal segretario) e come riporta la Stampa ha timori tutti politici riguardo al patto con i grillini. Leggi anche: "Cosa non torna in questa crisi". Alessandra Ghisleri, sondaggi devastanti sul governo Pd-M5s Purtroppo per lui, il resto del partito è ormai convinto che si debba procedere nonostante tutto, anche a costo di far cadere il veto su Giuseppe Conte premier-bis. Forse anche perché per molti dei leder (da Dario Franceschini ad Andrea Orlando, passando poi per la truppa renziana) è previsto un bel posto da ministro, vice o sottosegretario. Il clima è talmente teso al Nazareno, prosegue il quotidiano torinese, che nelle ultime ore si era sparsa addirittura la voce (poi smentita seccamente) di uno Zingaretti disposto al sacrificio estremo: firmare l'intesa con Luigi Di Maio e poi dimettersi da segretario. Segno che i dubbi non sono solo di Gentiloni.