Giuseppe Conte sarà al vertice tra M5s e Pd. Senza vergogna: la sua offerta oscena per restare premier
Ci sarà anche Giuseppe Conte al vertice tra Pd e M5s in programma alle 21 a Palazzo Chigi. Il premier siederà accanto a Luigi Di Maio, leader politico del Movimento, e tratterà in prima persona con la delegazione dem "lanciata" dal segretario Nicola Zingaretti. Avanti veloce verso l'inciucio, dunque, con lo stesso Zingaretti che intorno alle 19.30 entrando alla sede del Nazareno di fatto conferma "l'inizio della vera trattativa" svicolando sull'ipotesi di un via libera al Conte-bis. Non una smentita, semmai alla luce di quanto filtrato nelle ultime ore una mezza conferma. Il Pd è disposto a dire sì alla conferma dell'Avvocato a Palazzo Chigi. Leggi anche: Conte premier? Molto, molto di più. Si è montato la testa: come vuole rovinare Renzi Anche perché è stato lo stesso premier uscente, travestitosi da qualche settimana nel più convinto e credibile anti-Salvini d'Italia, a picconare uno dei punti più divisivi per l'eventuale futuro governo giallorosso, le politiche salviniane su immigrati e ordine pubblico. "Che il Decreto Sicurezza vada cambiato è scontato - ha ammesso dietro le quinte del G7 di Biarritz -. Sono io il primo a pensarlo. E bisogna farlo per forza anche alla luce dei due pesanti rilievi che ha mosso il presidente Sergio Mattarella". Quindi, come spiega la Stampa, "la gente in mare si salva, e non si punisce chi lo fa" e "la stretta contro chi manifesta" va allentata. Musica per le orecchie del Pd, molto meno per gli italiani che anche grazie alle sue misure si immigrazione e sicurezza hanno conferito a Matteo Salvini un consenso da record (e non sono per quelli). Certo, a Conte e a Di Maio resterà da spiegare come sarà possibile un così clamoroso dietrofront a poche settimane dal loro voto a sostegno di quelle stesse politiche. Ma si sa, basta una "correzione" per cancellare anche la più grande vergogna politica.