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Baby-falchi e cowgirl: "Siamo circondati dai comunisti, abbasso Alfini"

Francesca Canelli
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Gran ressa di tv e giornalisti in piazza San Lorenzo in Lucina, davanti alla futura sede del Pdl, che presto diventerà il quartier generale della nuova Forza Italia. Arrivano alla spicciolata i baby falchi convocati da Daniela Santanchè per una cena alla presenza di Silvio Berlusconi. All'incontro partecipa anche la leader dei giovani pidiellini Annagrazia Calabria. Star della serata i fratelli Luca e Andrea Zappacosta, promotori della soiré con oltre 100 ragazzi tra i 18 e i 26 anni, tutti falchetti doc, le nuove leve del partito che sarà. E proprio con loro, Silvio Berlusconi, torna falco e dice: "Se decado, cade anche il governo", un messaggio contrastante con i segnali di distensione arrivati nel pomeriggio.  Andrea e Luca Zappacosta rilasciano un'intervista Guarda il video su LiberoTv Classe '94 - Di media hanno 20 anni, questi ragazzi e ragazze che si sono presentati, alcuni accompagnati dai genitori, alla cena con l'ex premier. E tutti mostrano una forza di carattere notevole: credono in Silvio, ma detestano il "traditore Alfano". Sono vestiti in giacca e cravatta, i maschi, come il modello a cui si ispirano, e senza doppiopetto. Intervistati dal Corriere, rivelano di aver lasciato un po' di barbetta sul viso: "Così quando il presidente arriva ci accarezzerà chiedendoci 'che cos'è questa brutta barbetta?'". Le ragazze invece hanno uno stile "alla Santanchè": cappello da cowgirl, sciarponi e tacchi. Quasi tutti frequentano la Luiss, e Andrea e Luca, gli organizzatori della festa, spuntano nomi su una lista di invitati. "Tu sei fuori, tu puoi entrare": d'latronde sono stati loro a reclutare i giovani per la cena. Tra le ragazze c'è chi sta con Marina, chi con Barbara: ma tutte pensano che il vero capo resterà sempre Berlusconi.  Comunisti ovunque - Solo uno tra loro ha qualche dubbio esistenziale. Matteo non se la sente di prendere una posizione forte: "Sono una persona pacata - rivela al Corriere - non me la sento di pitoneggiare. Sono qui per vedere se credo in Berlusconi". Alla fine il leader arriva, e fa battute a tutti: "Presidente ci racconti una barzelletta", e lui esegue, per quei berlusconiani 2.0 che al tempo della sua prima candidatura erano nella culla, ma che sono cresciuti con il mito del presidente. E giù subito con l'ultima sul bunga bunga, con la storiella su Berlusconi a bordo di un aereo con gli altri capi di Stato e, new entry, la battuta sul cane Dudù, sua nuova passione. Tutti lo fotografano: "Dobbiamo rifare l'Italia e voi sarete la mia forza. E loro prontamente rispondono: "Abbasso Alfini". E ancora, uno studente rivela indignato: "Comunisti dappertutto, anche alla luiss ne siamo circondati". Silvio gli sorride, quasi come un papà: "Ma non chiamatemi nonno Silvio, eh!".

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