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Alfano: "Il governo non cadrà, Berlusconi ci terrà uniti"

Angelino Alfano

Il vicepremier spiega perché il Cavaliere non darà la spallata all'esecutivo Letta: "E' lo statista numero uno e vuole unire i moderati, non dividerli"

Nicoletta Orlandi Posti
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"Di sicuro non andremmo a rovinare la festa al nostro presidente mentre tiene a battesimo la nascita della nuova Forza Italia. Confidiamo sia un giorno di festa per tutti". Angelino Alfano vuole a tutti i costi che il suo partito resti unito. Lo dice chiaramente al direttore Maurizio Belpietro durante "La telefonata" questa mattina in onda su Canale 5. Anche perché, spiega il vicepremier "se Letta cade le alternative non sarebbero molte: governo di sinistra oppure elezioni anticipate senza Berlusconi". Riguardo al Consiglio Nazionale di Sabato l'augurio di Alfano è "che ci siano le condizioni per andare lì tutti insieme a fare una scelta unitaria e condivisa attorno al presidente Berlusconi. Le prossime ore ci daranno una risposta". Alfano poi aggiunge: "Nonostante centinaia di firme al nostro documento, che ribadisce la lealtà al presidente Berlusconi", ma anche "l'importanza di non interrompere un'esperienza di governo e che individua nella fine anticipata della legislatura un rischio e anche il rischio che si formi un governo di centrosinistra, ecco, nonostante questo, la nostra posizione è quella di non utilizzare il consenso interno raccolto per una contrapposizione. Speriamo davvero che nelle prossime ore si trovi un' occasione di intesa che eviti che in Consiglio nazionale si verifichi un qualche cosa di non bello" e cioè "una non partecipazione di una parte". Stessi concetti Alfano li ha ribaditi a Francesco Verderami che lo ha intervistato per il Corsera. Lui, i filogovernativi e le colombe sembrano intenzionati ad andare al Consiglio Nazionale di sabato per tentare il tutto per tutto: "Non abbiamo bisogno di garanzie, ma che venga tenuto fermo il discorso pronunciato dal nostro leader il 2 ottobre al Senato avendo la certezza che la linea politica del partito non sia affidata ai radicalismi, falchismi ed estremismi vari". Alfano ritiene di conoscere bene Silvio Berlusconi: "la sua missione", dice, "è quella di unire i democratici. Sono quindi convinto che che farà di tutto per non dividere il suo partito". Per questo il vicepremier si appella "alla sua capacità di equilibrio, al suo buon senso, al suo profilo di uomo di Stato che lo hanno reso anche in politica il numero uno". Il governo deve rimanere in piedi - Per il ministro dell'Interno insiste sul fatto che sarebbe un errore far cadere il governo. Alfano promette che fino all'ultimo chiederà al Pd di fermarsi sull'applicazione retroattiva delle legge Severino, ma se così non fosse non possono fare un passo indietro: "Non abbiamo preso un impegno con il Pd, ma con gli italiani". Anche perché, ragiona Alfano "solo gli ipocriti e i cinici non dicono che in caso di elezioni anticipate, semmai ci fossero, il presidente Berlusconi non sarebbe candidabile. Teorizzano elezioni al buio delle quali ci dovremmo assumere la responsabilità, senza poter disporre del nostro campione. E allora mi chiedo: chi offendo se sostengo tutto questo? Se e' vero, com'è vero, che il caso Berlusconi giudiziariamente non è chiuso e potrebbe riaprirsi nel 2014, allora proprio lui nel 2015 potrebbe tornare in campo. Ecco perchè credo ancora in una soluzione unitaria".  E prosegue: "Dinnanzi a una terribile realtà va deciso se sacrificare o meno il governo. Da aprile a oggi la risposta di Berlusconi è sempre stata no. Mentre nel partito c'è un'area che dice sì, ed è la stessa area che non voleva la nascita delle larghe intese e che in questi mesi non ci ha aiutato". Quindi se la prende con i "radicalismi, falchismi ed estremismi vari" e conclude: "In tutti i casi l'unico notaio è il buongoverno. E il buongoverno continuo a pensare che debba avere il sostegno politico e l'impulso del presidente Berlusconi".

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