Giuseppe Conte, piano kamikaze: "Come Prodi nel 2008", vuole andarsi a schiantare
Rinfrancato, quasi ringalluzzito. Giuseppe Conte si sente più forte dopo il voto in Senato che ha fissato la sfiducia per il 20 agosto, frenando l'accelerata di Lega, FdI e Forza Italia che avrebbero voluto cacciare il premier già oggi, 14 agosto. Il futuro dell'avvocato del popolo è ancora incerto. Probabile una sua bocciatura, ma non è questo il punto. Si tratta di capire chi gli voterà contro, tra una settimana, perché il premier vuole giocarsi tutte le sue carte. L'ipotesi di un Conte-bis è ancora sul tavolo, anche se davvero nascerà una maggioranza Pd-M5s difficilmente verrebbe confermato. Ma Salvini ha aperto ai 5 Stelle sul taglio dei parlamentari e dunque la "transizione" verso l'eventuale voto anticipato potrebbe essere più lunga del previsto. Leggi anche: Conte, il retroscena sul patto col M5s. Schiaffo all'Italia, poltronissima al Pd Per questo, spiega il Fatto quotidiano, Conte "desidera che si voti sulle risoluzioni che verranno presentate in aula: vuole sapere chi gli voterà contro come Romano Prodi nel 2008" (che finì malissimo). Oppure, "se esiste eventualmente una maggioranza chiara e definita, disponibile a sostenerlo per dare vita a un Conte bis: un governo minimale che faccia la manovra per evitare l'esercizio provvisorio e sterilizzi gli aumenti automatici dell'Iva". Senza contare che in mano Conte ha ancora la nomina del commissario europeo italiano (entro il 26 agosto) e il G7 in Francia il 24 agosto. Certo, il suo sembra un piano kamikaze: se venisse sfiduciato in maniera massiccia, il professore rischierebbe di finire la sua inattesa e breve carriera politica.