Matteo Salvini evoca le urne sulla manovra, Luigi Di Maio risponde: la rissa finale?
"È chiaro che se arriva una manovra inadeguata... noi abbiamo in testa un'idea chiara: questa è una manovra importante in cui tutti dovranno avere coraggio. Se no il coraggio lo chiediamo agli italiani". Matteo Salvini parla apertamente di elezioni, per una delle prime volte: "La prossima manovra economica sarà il vero spartiacque per il futuro dell'esecutivo", riferisce senza mezzi termini in un'intervista al Corriere della Sera. Luigi Di Maio, da par suo, non ha atteso molto per rispondere, lo ha fatto ai microfoni di Radio Anch'io: "Se i continui attacchi della Lega agli alleati del M5s servono per ottenere qualche ministero in più, allora lo chiedano pubblicamente". Poi ancora: "Non si può stare al governo con l'atteggiamento da opposizione". Di Maio ribadisce quindi che "se il cavallo di battaglia della Lega è la flat tax, si aspettano da loro i miliardi che servono per farla". Leggi anche: Ricolfi: "Salvini vince grazie a Zingaretti". Il clamoroso errore della sinistra "Il vero grande tema è che a fine anno noi necessariamente dobbiamo abbassare le tasse: noi abbiamo il progetto di abbassare il costo del lavoro, intervenire sul cuneo, e costa 4 miliardi. Abbiamo poi il progetto per abolire il canone Rai e abbattere il bollo auto, bisogna farlo però senza questo atteggiamento", aggiunge Di Maio. Ma per il leader della Lega il problema è che i "no dei grillini sono continui e bloccano l'intera azione di governo". Anche per quanto riguarda la riforma della giustizia, Salvini sperava in qualcosa di "più efficace e coraggioso" di quello che è stato sottoposto dal grillino Alfonso Bonafede. "Non accorcia processi, non garantisce galera certa agli spacciatori, noi vogliamo togliere attenuanti generiche...", lamenta al quotidiano di Fontana l'inquilino del Viminale, accusando così il Guardasigilli di arrendersi allo status quo.