Luigi Bisignani: "Matteo Salvini è la vittima sacrificale di questa politica. Unica soluzione le elezioni"
Il Russiagate tutto italiano ha tolto qualsiasi tipo di autorevolezza all'Italia. Parola di Luigi Bisignani: "Il Russiagate è la tempesta perfetta per isolarci e certificare l'inconsistenza del governo in balia dei servizi di sicurezza di mezzo mondo, dalla Cia al Fsb erede del Kgb, passando dal Dgse francese al Bnd tedesco. Un disastro che ha tolto all'Italia quell'aura di autorevolezza che ha contraddistinto tutti gli esecutivi" ha riferito alle pagine del Tempo. Per l'ex giornalista "abbiamo un gruppetto di governanti senza strategia che guerreggiano via Twitter tra di loro, alla ricerca continua di photo -opportunity. In testa Giuseppe Conte, gira il mondo per raccogliere bigliettini da visita, poi il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, che invece non lo gira affatto, asserragliato alla Farnesina e troppo occupato ad auto candidarsi per uno strapuntino a Bruxelles. Poi ci sono i due vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, in cerca di protezioni internazionali che si rivelano boomerang, gestiti appunto da intelligence straniere che vogliono solo destabilizzare l'Italia". Leggi anche: Matteo Salvini, pugnalata russa dal M5s: "Lo farà domani", indiscrezione Patuanelli Questa compagnia di giro, visto che gli altri ministri sono ridicole comparse - secondo Bisignani - ci sta allontanando dall'Europa e dal mondo. "Assenti in Africa, in India ed in Sud America, non sappiamo più con chi stiamo. Con Russia, Usa e Cina, amici o nemici a seconda della cronaca". Peccato, considerato che la politica italiana estera è sempre stata un punto fondamentale d'incontro trai due principali partiti della Prima Repubblica, Dc e Pci ma anche nella seconda tra Forza Italia e il Pd. "La vittima sacrificale di questa politica estera senza testa, prestigio e strategia diventa Salvini, che rischia di venir travolto dai pruriti e dai trojan alimentati ad arte da Washington, Mosca e Pechino". Ha solo un modo per uscire dall'angolo: "Mandare a casa questo branco di dilettanti ed andarsi a prendere la maggioranza del Parlamento. Mattarella ha capito che la situazione è sfuggita di mano e non vuole una nuova stagione di veleni o di governi tecnici. Tornare al voto è l'unica soluzione. Ma Salvini, in evidente crisi di nervi, non dovrebbe, come sta facendo, rinnegare il suo sodale Savoini. La storia della Prima Repubblica insegna che porta male".